Domenica 5 agosto a Giarratana si festeggia la Patrona Maria Santissima della Neve

Domani Giarratana festeggia Maria Santissima della Neve, Patrona della città. Alle 8,30 lo sparo dei colpi a cannone e lo scampanio delle campane ne annunciano il giorno della gran festa. Il corpo bandistico ” V. Bellini” di Giarratana fa il giro delle vie cittadine. Dopo la concelebrazione eucaristica, presieduta dal sacerdote Tonino Puglisi, alle 12 ci sarà la tradizionale ” Sciuta”, come la chiamano familiarmente i giarratanesi, dalla Basilica di San’Antonio Abate del cinquecentesco Simulacro della Patrona portato in processione a spalla per le vie del Centro storico. Alle 17,30 si esibiranno i Tamburi di Giarratana che sfileranno lungo il Corso XX Settembre ed Umberto I. Alle 18 la tradizionale ” Cena ” con la vendita all’asta dei doni offerti. Alle 20 ci sarà una solenne concelebrazione eucarsitica presieduta dal vescovo monsignor Paolo Urso cui seguirà la processione vespertina con la presenza delle autorità civili e militari. A chiusura dei festeggimanti ci sarà lo spettacolare intrattenimento pirotecnico curato dalla ditta Costa Vito e figlio di Barcellona Pozzo di Gotto. Il titolo di Madonna della Neve affonda le sue radici nei primi secoli della Chiesa ed è strettamewnte legato al sorgere della Balsilica di S. Maria Maggiore a Roma. Infatti nel IV secolo , sotto il pontificato di Papa Liberio, un nobile e ricco patrizio romano insieme alla sua altrettanto ricca e nobile moglie, non avendo figli decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine per la costruzione di una chiesa a Lei dedicata. La Madonna gradì il loro desiderio ed apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e 5 agosto , tempo di gran caldo a Roma, indicando come un miracolo il luogo dove doveva sorgere la chiesa. La mattina dopo i coniugi romani si recarono da papa Liberio a raccontare il sogno fatto da entrambi ed il Papa che, aveva fatto lo stesso sogno, si recò sul luogo indicato , il colle Esquilino, e lo trovò coperto di neve , in piena estate romana. Il Pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa seguendo la superfice del terreno innevato e li fece costriuire il tempio a spese dei nobili coniugi.

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