RAGUSA, SONIA MIGLIORE: “LA PROSSIMA TORNATA ELETTORALE FONDAMENTALE PER LA SICILIA. L’UDC DEVE TROVARE LA DISPONIBILITA’ DI TUTTA LA CLASSE DIRIGENTE A PARTIRE DALLA MIA QUALORA IL PARTITO LO RITENESSE OPPORTUNO”

Importante momento di chiarezza sui programmi e sulle prossime alleanze quello emerso durante la direzione regionale dell’Udc, molto partecipata, svoltasi nei giorni scorsi a Palermo, presieduta dal senatore Gianpiero D’Alia. “I numerosi interventi, compreso il mio – dice l’assessore Sonia Migliore – , hanno messo a fuoco i punti principali del programma che dovrà vertere su pochi ma risolutivi argomenti per il rilancio della Sicilia. L’Udc quindi non intende focalizzare l’attenzione politica sulle persone ma intende candidare un programma non accettando primarie se non quelle delle idee. Abbiamo la consapevolezza che Lombardo lascia l’impronta di un Governo pessimo, debole e incapace di affrontare i problemi strutturali della Regione, caratterizzato da tratti di una schizofrenia politica manifestata da geometrie variabili e poco chiare, con la formazione di cinque-sei Giunte; il Governo dell’ingovernabilità, delle consulenze e dei commissariamenti che lascia solo macerie, figlio di un sistema politico vecchio e clientelare e che ci lascia una gravissima emergenza finanziaria e sociale, un collasso che la Corte dei conti indica in un buco di cinque miliardi di euro a fronte della vergogna dei fondi comunitari, due miliardi di euro che rischiano di essere perduti perché non spesi. Una soglia di disoccupazione pari al cinquanta per cento e del 12 per cento di famiglie siciliane che vivono in stato di povertà assoluta e circa centomila attività imprenditoriali fallite negli ultimi tre anni. Quindi la parola d’ordine del nuovo Udc deve essere solo riferita al risanamento, allo sviluppo economico e al taglio della spesa pubblica alla Regione come in tutti gli enti ove si propone di governare. Dalla condivisione di questi concetti nasceranno le alleanze per quanto riteniamo sia auspicabile un governo di emergenza sociale ed economica aperto a tutti coloro che si assumono non solo l’onore di vincere ma anche l’onere e la responsabilità di mettersi assieme per governare dando una sterzata forte alle vecchie logiche clientelari, allo spreco e alla superficialità atta al facile consenso. Un Governo quanto più largo possibile, dunque, che vede di buon occhio il patto tra moderati, progressisti e movimenti territoriali e che, ovviamente, non può considerare né Lombardo né Berlusconi, artefici ultimi del disastro che tutti conosciamo. Il nuovo Udc che in Sicilia è l’unico partito in crescita con il 12,7%, importante risultato dopo la spaccatura del Pid, deve affrontare il numero ostico di quasi il sessanta per cento di possibile astensionismo e del fenomeno dell’antipolitica di Grillo. E lo deve fare puntando sul buon lavoro, sul rinnovo della classe politica, non intesa come “rottamazione” ma rigenerazione di un profondo processo di interazione e di inclusione vera di nuove realtà interne al partito stesso che vogliono proporsi solo come valore aggiunto. Personalmente ritengo che tanto più sarà la fiducia che il partito saprà riporre in esse, tanto più sarà l’impegno che esse stesse profonderanno nell’interesse della collettività. La prossima tornata elettorale, fondamentale per la Sicilia, rappresenta un impegno arduo da sostenere e come tale deve trovare la piena disponibilità di tutta la classe dirigente a partire dalla mia qualora, evidentemente, il partito lo ritenesse opportuno.

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