Il consiglio dei Ministri ha deciso. Chiude il Tribunale di Modica. Alfano salva Caltagirone e Sciacca

Il Consiglio dei Ministri ha deciso in data odierna di tagliare 31 tribunali anziché dei 37 previsti in origine. In Sicilia si salva Caltagirone e Sciacca di Angelino Alfano. Il Tribunale di Modica ormai è chiuso e paga un prezzo altissimo perché non ha le stesse caratteristiche dei sei tribunali salvati. “Non è territorio mafioso – denuncia Salvatore Rando del Comitato Via Loreto – non è territorio di criminalità organizzata e non ha Angelino Alfano.
Questi sono i criteri adottati con l’elastico dal Governo Monti e del suo Ministro di Grazia e Giustizia Adesso non ci resta che aspettare la decisione di accorpare il Tribunale Unico di Modica/Ragusa com’è ha ampiamente assicurato e sottolineato più volte il sottosegretario alla Giustizia Mazzamuto, (speriamo che sia credibile) all’On. Nino Minardo.
Prendiamo tristemente atto della fine di una gloriosa istituzione cittadina che ha dato lustro e prestigio alla giustizia italiana, e che in nome della fumosa parola “Spending Review”, che non vale ovviamente per tutti, si priva una istituzione al servizio dei cittadini nella speranza di poter avere di nuovo un Tribunale solo allorquando questo territorio non ceda alla mafia e alla criminalità organizzata”.

Il Consiglio dei Ministri si è
riunito oggi alle ore 10,30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza
del Presidente del Consiglio, Mario Monti. Segretario il
Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Antonio Catricalà.
Il Consiglio dei ministri – si legge nel comunicato – ha dato
via libera definitivo al decreto legislativo di revisione delle
circoscrizioni giudiziarie. Il Governo, tenuto conto dei pareri
delle Commissioni giustizia di Camera e Senato nonchè di quello
reso dal Consiglio superiore della magistratura, ha licenziato
il testo finale del decreto, dando così attuazione alla delega
conferita con la legge per la stabilizzazione finanziaria n. 148
del 2011 del precedente Esecutivo. La versione definitiva del
decreto prevede: 1) la soppressione di tutte le 220 sedi
distaccate di tribunale, confermando così l’iniziale
previsione; 2) la riduzione e l’accorpamento di 31 tribunali e
di 31 procure. Rispetto allo schem a di decreto, il Governo ha
deciso di mantenere i presidi giudiziari nelle aree ad alta
infiltrazione di criminalità organizzata (Caltagirone e Sciacca
in Sicilia; Castrovillari cui sarà accorpato il tribunale di
Rossano, Lamezia Terme e Paola in Calabria; Cassino cui sarà
accorpata la sezione distaccata di Gaeta nel Lazio) e di dotare
di un Ufficio di Procura anche il Tribunale di Napoli nord;
3) la soppressione di 667 uffici di giudici di pace, mantenendo
– rispetto alla previsione iniziale – un giudice di prossimità
in sette isole (Ischia, Capri, Lipari, Elba, La Maddalena,
Procida, Pantelleria) in modo da consentire anche l’eventuale
deposito di atti urgenti in casi di irraggiungibilità della
terraferma;
4) la ridistribuzione sul territorio del personale
amministrativo e dei magistrati restanti, per i quali non sono
previsti nè esuberi nè messa in mobilità.
Il Ministro della giustizia Severino ha affermato di aver letto
con grande attenzione i pareri del CSM, prevalentemente
incentrato su aspetti organizzativi, e delle Commissioni
parlamentari, analizzando tutti i profili emersi e di aver
registrato posizioni tra di loro diversificate. In piena
sintonia col Consiglio dei Ministri, è stato deciso di
valorizzare quella che risulta essere invece una comune linea
direttrice: il mantenimento di un forte presidio giudiziario nei
territori caratterizzati da una significativa presenza della
criminalità organizzata. In passato il Ministro aveva più
volte espresso apertura ad approfondimenti su questo punto: le
audizioni parlamentari dei procuratori distrettuali, le
indicazioni sia pure generali espresse dal CSM nel proprio
parere, le richieste delle Commissioni giustizia di Camera e
Senato hanno segnalato la preoccupazione che la soppressione di
tribunali in quelle aree potesse comportare rischi sul fronte
della lotta alle mafie. Un terreno questo – ha sottolineato il
Ministro Severino – su cui il Governo non intende in alcun modo
arretrare, neanche sul piano simbolico. Per queste ragioni, sono
state espunte, dall’iniziale elenco di 37 tribunali e relative
procure, le sedi in zone ad alta concentrazione di criminalità
organizzata, con l’accorpamento, ove possibile, di tribunali e/o
sezioni distaccate, caratterizzate da una criminalità mafiosa
omogenea, dalla contiguità territoriale e dalla comunicazione
tra i territori. È stata invece confermata – ha concluso il
Guardasigilli – la soppressione di tutte le sezioni distaccate,
nonostante le richieste di mantenimento di alcune di esse,
poichè l’esperienza sin qui fatta dimostra che si tratta di un
modello organizzativo precario ed inefficiente sotto il profilo
della produttività e della carenza di specializzazione, con un
impiego di risorse spropositato rispetto alle esigenze.
Il Consiglio dei Ministri si è poi pronunciato in merito alle
seguenti materie:
A. Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e
formazione
B. Sistema di difesa e sicurezza nazionale
C. Disciplina dei marchi di identificazione dei metalli
preziosi
D. Anticipazioni finanziarie ai Comuni
E. Leggi regionali
F. Nomine
SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE IN MATERIA DI ISTRUZIONE E
FORMAZIONE
Su proposta del Ministro dell’istruzione, università e
ricerca, il Consiglio ha avviato l’esame preliminare di uno
schem a di decreto del Presidente della Repubblica recante un
regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di
istruzione e formazione.
SISTEMA DI DIFESA E SICUREZZA NAZIONALE
Il Presidente Monti ha sottoposto per informativa al Consiglio
dei Ministri un provvedimento di sua iniziativa che definisce il
regolamento per l’individuazione delle attivit… di rilevanza
strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale. In
altre parole, il decreto definisce il perimetro e i contenuti
del possibile esercizio dei poteri concessi dal decreto sulla
golden share. In particolare, il provvedimento rende possibile
l’applicazione dei poteri speciali delegati al Presidente del
Consiglio su proposta del Ministro della difesa e, qualora si
tratti di aziende controllate dallo Stato, su proposta del
Ministro dell’economia e finanze

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