Ispica, Proposta del Pd: la Regione non vuole pagare le bollette del Centro per l’impiego? Ci pensi il Comune, ma l’Ufficio di collocamento non deve essere chiuso

Una convenzione Comune-Centro per l’impiego per scongiurare in extremis la chiusura dell’Ufficio di collocamento di Ispica, prevista dal 1° settembre. La sollecita il Partito Democratico cittadino che considera una grave danno per la città la decisione che deriva dai tagli operati dalla Regione. “La Regione Sicilia – spiega Gianni Stornello, segretario cittadino del Pd – ha deciso di non pagare più le bollette della luce, del telefono, dei riscaldamenti e non vuole pulire i locali dell’Ufficio di collocamento di Ispica e di altri uffici periferici classificati come “recapiti” dei Centri per l’impiego in ragione di tagli dei quali è difficile comprendere il senso quando la stessa Regione è la madre di sprechi e privilegi scandalosi. A questo punto chiediamo all’Amministrazione comunale di farsi carico del problema. Tra l’altro il Comune è già proprietario dei locali e crediamo che qualche migliaio di euro l’anno non costituisca un problema insormontabile. La chiusura del Centro per l’impiego di Ispica – sottolinea Stornello – creerebbe dei disagi notevolissimi alla numerosa utenza, costituita soprattutto da disoccupati e giovani inoccupati che sarebbero costretti a rivolgersi al Centro per l’impiego di Modica. Peraltro – continua il segretario del Pd – proprio per evitare questi disagi, altri comuni, come Pozzallo, la stessa Modica per l’Ufficio di collocamento di Frigintini e Scicli, hanno già stipulato convenzioni specifiche con il Centro per l’impiego caricandosi l’onere del pagamento delle utenze e delle pulizie. E non si tratta di comuni con i bilanci floridi. Ci stiamo interessando del problema da tempo – prosegue Stornello – preso a cuore dal consigliere comunale Giuseppe Roccuzzo che ha avviato una serie di contatti proprio per evitare la chiusura dell’Ufficio di collocamento di Ispica dal 1° settembre. L’unica strada possibile è quella della convenzione col Comune al quale chiediamo una decisione di responsabilità”.

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