Modica. Due gruppi e un grande pianista a Cava Pietra Franco. L’originalità di Lala – Mangiaracina coniuga la grandezza di Bonafede

Due gruppi e un grande pianista a Modica jazz Fest ieri sera a Cava Pietra Franco per un’offerta musicale ricca di connotazioni artistiche e di una varietà culturale suggestiva e stimolante. Un trio ha aperto il quinto appuntamento in programma. Antonio Scontrino Jazz Trio ( Giuseppe Salerno al pianoforte, Giuseppe Pipitone al contrabbasso e Salvatore Casano alla batteria) ovvero l’oscillazione artistica tra un jazz moderno letto in chiave tradizionale secondo i canoni didattici appresi dal prestigioso conservatorio di Trapani ( presente ieri sera con il direttore Angelo Anastasi).
L’attesa per l’esibizione del pianista Salvatore Bonafede, siciliano di Palermo ma americano di formazione, non è andata delusa. Il pubblico ben sapeva di andare sul sicuro scegliendo di vedere un pianista di lungo e collaudato corso: allievo del mitico Jerry Bergonzi, premiato al “Top Jazz”, ha accompagnato al piano artisti della fama di Joe Lovano e Ralph Tower e autore di un disco complicato e straordinario come Ortodoxa. Undici nuove composizioni che portano tutte la sua firma e che lo vedono al fianco di musicisti eccellenti: fra tutti Fabrizio Bosso, trombettista di grande bravura e sensibilità melodica.
Tra i titoli ricordiamo Little o in the Sky, Charles Mingus, If I Were a Ball, I Like This Place, il Matrimonio. Brani frutto di un meticoloso lavoro di ricerca a livello compositivo tanto sofisticato quanto rigoroso: dal tango alla rumba, dalla musica popolare venezuelana ai profumi mediterranei. Il tutto supportato da una tecnica e da una maestria con pochi pari. Il pubblico ha molto gradito.
Un viaggio tra musica e parole per comunicare ciò che a volte è inesprimibile e inconfessabile è quello racchiuso in “Pure Songs” ovvero il disco d’esordio dei Lala – Mangiaracina 4TET guidato dalla delicata voce di Laura Lala e dal raffinato pianoforte di Sade Mangiaracina ( il gruppo si completa con Francesco Ponticelli al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria).
E’ l’amore per la capacità comunicativa delle melodie, la passione per le canzoni, il dialetto siciliano (questa la lingua maggiormente usata nei testi) che unisce, fortemente, le radici culturali di due artiste che agiscono in piena simbiosi: la musica di Sade ispira la scrittura dei testi di Laura. Un’ originale esperienza che arricchisce il Modica jazz Fest di proposte innovative e oggettivamente poco conosciute al grande pubblico appassionato di jazz .S’iddu moru, Love, L’urtimu di l’urtimi, La Varca, Idda sono pezzi nati dal vasto patrimonio di ascolti che ognuno, nella propria vita artistica, accumula, metabolizza e interpreta secondo i percorsi formativi e artistici di cui è dotato.

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