Modica: Grande musica tra napoletanità e tocco argentino Servillo – Girotto – Mangalavite la magia dell’estro nella tradizione

Un grande spettacolo per un pubblico attento e plaudente quello di ieri sera a Cava Pietra Franco ( assiepato in ogni ordine di posti compresi gli anfratti fuori platea) per la penultima di Modica Jazz fest. L’attesa, è stata ben ripagata. Con il trio Peppe Servillo – Girotto – Mangalavite l’incontro con la grande musica era scontato. Un trio quasi naturale, nonostante provenga da culture musicali diverse. Tre personalità artistiche ricche e versatili in cui non difetta estro, capacità interpretativa e innata voglia d’improvvisare. Si rileggeno senza tradire i repertori originali confluendo nella canzone popolare nostrana e nelle atmosfere suadenti di quella argentina.
Peppe Servillo, istrione, animale da palco, improvvisatore come solo i napoletani sanno esserlo già band leader degli Avion Travel, conta sul sostegno complice di due grandi artisti del jazz internazionale: Javer Girotto ( sax soprano, fluato e altro) e Natalio Mangalavite ( pianoforte e voce). Ci hanno introdotto in un percorso musicale che va dal tango di Piazzolla sino al jazz e alla canzone d’autore italiana, passando per le melodie di Jobin. L’amico di Cordoba,Il chiacchierone,La canzone dei fiori, Vuelvo al sur, Separazione i brani tratti dal disco d’esordio “L’amico di Cordoba” dove l’anima sud americana dei ritmi si sposa con l’indole mediterranea di Servillo in una fusione perfetta di stili e differenti emozioni. Lo sfogo del Mister, Maradona era meglio e Pelè, Per fare un gol, Obdulio – il riposo del re del centrocampo La canzone che non c’entra, alcuni brani di “Futbol”, secondo album del trio, ripresi dalla storia del calcio di Osvaldo Soriano. Sono queste alcune delle tredici storie di vita, d’amore e di pallone quest’ultimo inteso come metafora della vita. Grandioso, infine, l’omaggio a Domenico Modugno. Con un mix di ritmo argentino e anima napoletana straordinarie versioni quelle di “Tu si na cosa grande” e “Lu pisci spada”.
E infine “Amara terra mia” che Peppe Servillo ha cantato con Patty Lomuscio e il gruppo Jazz Ensemble Schipa ( Fulvio Palese al sax e Vince Abbracciante alla Fisarmonica) che si era esibito prima nell’ambito di jazz e dintorni dando prova, interpretando il jazz di tradizione sino a Charlie Parker passando per Duke Ellington, di abilità tecnica con l’inventiva tipica dei gruppi giovani emergenti.

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