On. Ragusa: L’Università di Catania entro agosto deve firmare. Noi già ci stiamo arrabbiando.

Se qualcuno a Catania pensa che la provincia di Ragusa possa essere considerata territorio di conquista trattandola con arroganza e prepotenza, sta sbagliando e rischia di essere ripagato con la stessa moneta. Così dichiara l’onorevole Orazio Ragusa riferendosi alla delicata vicenda dell’università iblea e al trattamento riservato al Consorzio universitario dai vertici dell’ateneo catanese.

Dopo aver lavorato per arrivare a un accordo in grado di dare certezza al corso di laurea in lingue adesso, inspiegabilmente, da Catania, invece di firmare, si temporeggia giocando con il futuro di migliaia di studenti e soprattutto considerando la provincia iblea con sufficienza.

Chi opera in questo modo non ha fatto bene i calcoli. Entro due settimane l’università di Catania deve attivare le procedure per consentire la preiscrizione, in tempo utile, al primo anno del Corso di Mediazione linguistica e interculturale della Struttura didattica speciale di Ragusa. Non mi pare – aggiunge Orazio Ragusa – che per la nostra provincia l’investimento nell.ateneo catanese sia stato assai fruttuoso. Costi elevatissimi, frutto di convenzioni firmate nel passato su cui non voglio soffermarmi, a fronte di servizi che non hanno ancora generato i frutti che ogni università dovrebbe far crescere nei territori. L’università, infatti, deve essere intesa come una comunità educante in grado di formare ma anche di restituire ricerca al territorio. Ricordo ai vertici dell.ateneo catanese che devono mettere in conto che la mancata firma della convenzione significherebbe una rottura con l’intera provincia di Ragusa. La nostra provincia rappresenta per l’ateneo catanese un grosso bacino di utenza di studenti che ogni anno s’iscrivono proprio in quell’ateneo e contribuiscono con il pagamento delle rette, a carico delle famiglie iblee, e soprattutto con le spese di sostentamento a Catania in modo significativo a mantenere corsi di laurea. Ho espresso queste considerazioni solo per ricordare che il modo più conveniente per risolvere la questione è di chiuderla in modo dignitoso, firmando e andando avanti. Da parte nostra – conclude Orazio Ragusa – è giunto il tempo comunque di rivedere complessivamente l’offerta formativa in Provincia.

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