I FORCONI, DALLA PROTESTA DI STRADA ALLA CORSA IN POLITICA. La riflessione di Ballarò

Lo scorso inverno riuscirono a bloccare l’intera Sicilia. La legittimità delle loro rivendicazioni trovò larghi consensi ed una disponibilità della popolazione siciliana a solidarizzare ed a mobilitarsi per diversi giorni ed altrettanti notti trascorse all’addiaccio. Non mancarono nemmeno dissensi tra i cittadini, esasperati dall’impossibilità di recarsi al lavoro e tra gli imprenditori costretti ad un fermo forzato, talvolta con metodi discutibili.
Oggi, il leader dei forconi, ufficializza che un rappresentante del movimento (dai requisiti richiesti non potrà che essere Mariano Ferro) sarà candidato alla Presidenza della Regione per le consultazioni di fine ottobre.
Qualcuno dirà che la notizia non lo sorprende, io aggiungo che il progetto d’indossare le vesti politiche nasce assieme al movimento, malgrado le tante smentite pubbliche dei suoi massimi rappresentanti.
Adesso il problema è quello di convincere molte migliaia di siciliani che la famigerata politica regionale si possa combattere dall’interno del Palazzo, accerchiato dai soliti volti della vecchia politica e poi,nell’ipotesi d’un successo elettorale del candidato dei forconi, riuscire a sensibilizzare i 90 deputati che la politica da novembre cambia completamente passo e gli uomini che la rappresenteranno dovranno solo pensare al bene dell’isola.
Sarebbe bello se fosse vero, ma in politica per simili progetti bisognerebbe pensare ad un miracolo del Padre Eterno e non ad un uomo seppur coraggioso ed ottimista.
Poiché un certo scetticismo relativo al fatto che un uomo possa operare dei miracoli per i quali non è attrezzato appare d’obbligo, diviene plausibile che i nuovi inquilini del Palazzo della Regione si adeguino alle logiche della malapolitica.
E la barca continuerà ad andare fino alla sua definitiva scomparsa !

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