Mare inquinato. Blitz di carabinieri e polizia in due grosse strutture ricettive di Sampieri(Scicli)

Blitz dei carabinieri ieri nei due complessi turistici siti alla periferia di Sampieri, frazione balneare di Scicli. La delega della Procura della Repubblica di Modica mira ad accertare gli esatti funzionamenti degli impianti fognari e di smaltimento delle due rinomate strutture turistiche. Con proprio decreto il magistrato ha affidato agli inquirenti il compito di esaminare ogni documento in possesso degli uffici amministrativi dei due complessi al fine di capire le modalità adottate alla “voce fogna”. Da ieri mattina e per tutta la giornata, i carabinieri della Compagnia di Modica coadiuvati dai colleghi della Motovedetta di stanza al porto di Pozzallo (venti giorni fa i sommozzatori dell’Arma si erano immersi, già, nelle acque a rischio dove si presentavano le chiazze marrone eseguendo degli accertamenti), dagli uomini della Polizia postale di Ragusa, della Capitaneria di porto di Pozzallo ed un consulente tecnico nominato dalla Procura modicana, hanno setacciato gli uffici amministrativi e verificato gli impianti. Tutto è partito dalle segnalazioni di inquinamento arrivate dai villeggianti e dai turisti che si trovavano a Marina di Modica ed a Sampieri con quelle “chiazze” che hanno lasciato supporre di trovarsi difronte a “banchi” di reflui non depurati. Quelle acque marine torbide, puzzolenti di fogna e fortemente a rischio avevano provocato non pochi fastidi fisici a persone adulte ma anche a tanti bambini che hanno costretto al ricorso a cure mediche. Quello dell’inquinamento marino è stato il classico tormentone estivo, di questa estate 2012, che ha preoccupato tutta la riviera sciclitana e modicana e che ha compromesso la stagione (tante le famiglie che hanno disdetto le vacanze o che sono partiti in fretta e furia lasciando le località turistiche della riviera). La Procura della Repubblica, in ragione di ciò, ha deciso di vederci chiaro ed ha delegato i militari dell’arma ad eseguire i controlli. Ieri mattina carabinieri in borghese si sono presentati nei due villaggi turistici, assieme agli uomini della Polizia postale e, dopo essersi presentati ai responsabili, avrebbero verificato, secondo indiscrezioni, e-mail ricevute ed inviate, comunicazioni fra i responsabili dei servizi tecnici ed amministrativi. L’acquisizione di ogni documento, utile a capire come funzionano gli impianti fognari dei due complessi turistici e come i servizi preposti smaltiscono i reflui prodotti, è proseguita per tutta la giornata. Da capire se gli impianti fognari e di smaltimento sono a norma e se vengono conferiti i reflui secondo quando disposto dal Comune di Scicli in occasione del rilascio dei progetti per la costruzione delle strutture ricettive e delle autorizzazioni all’usabilità dei complessi. L’ente sciclitano due anni fa aveva vietato lo scarico nell’impianto di sollevamento di Sampieri che non riusciva a coprire il fabbisogno di smaltimento con i noti problemi di sversamento che si registravano nella borgata. I lavori realizzati dai responsabili dei due complessi turistici erano serviti ad incanalare le fogne nell’impianto di sollevamento di Cava D’Aliga da dove poi i reflui vengono pompate al Parf di contrada Palmintella, fra Donnalucata e Cava D’Aliga. Gli accertamenti mirano ad individuare se gli impianti funzionano a pieno regime escludendo ogni sversamento in mare sia di reflui che di acque bianche anche perchè alla periferia di Sampieri insistono un torrente, il Petraro, ed un suo ramo torrentizio che diramandosi arriva al laghetto del Pisciotto. Proprio vicino ai complessi turistici e poco distante dalla pineta di Sampieri.

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