ELEZIONI IN SICILIA TRA COMPETIZIONI E COALIZIONI

“Tutto cambi affinchè nulla cambi”. Così il grande Tomasi di Lampedusa vedeva la Sicilia dei gattopardi che si contrapponeva alla nuova classe emergente: la borghesia.
Oggi, però, non siamo molto lontani da quella massima , che è rimasta nella storia e che dipinge perfettamente la Sicilia e i siciliani, in un momento critico, in cui le coalizioni si inventano con nomi di candidati presidenti ,che ogni giorno proliferano in un marasma di coalizioni, più o meno attendibili.
I twitter sono caldi, le scaramucce , tipiche delle campagne elettorali, vedono uomini politici scadere in polemiche che non hanno senso.è questo quello che pensa la gente.
Per tornare alle coalizioni, vediamo Udc e Pd procedere insieme , con chiarezza, sin dalla presentazione di Rosario Crocetta, anche se diversi sono state le titubanze.
Dall’altra parte, con la scelta di Nello Musumeci, le coalizioni si fanno e disfanno: i lombardiani, tanto odiati dal Pdl, sembrano convergere sul nome di Nello Musumeci, ma con quale prospettiva di governabilità?
La Sicilia ha bisogno di governabilità, di equilibrio: la cassa piange! Non si può giocare ulteriormente sulle spalle dei siciliani e dei cittadini. Ci vuole responsabilità.!
Quel che ci sembra grave è che , a ridosso delle elezioni, il 28 di ottobre, non si parli ancora di Progetti e programmi, per far uscire la Sicilia dalla crisi in cui versa: i politici, se continuano ancora a giocare sulle teste altrui, avranno come risposta assenteismo alle urne e disinteresse nei loro confronti.
La società civile non ne può più di esperimenti alchemici messi in atto per competere e per vincere:Non si tratta di una partita di calcio!

 

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