La “rivolta” al centro di accoglienza di Pozzallo. Convalidati gli arresti

Restano in carcere i quattordici tunisini della rivolta nel centro di pronta accoglienza di Pozzallo, arrestati da Squadra Mobile, Carabinieri di Modica e Guardia di Finanza della Tenenza di Modica nei giorni scorsi. Lo ha deciso il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, dopo avere concluso gli interrogatori di garanzia, alla presenza dei difensore degli interessati, l’avvocato Giorgio Terranova del Foro di Modica. Otto di loro sono stati interrogati nell’istituto penitenziario di Ragusa, sei in quello di Modica. Rispondono di resistenza e violenza a pubblico ufficiale per essersi rivoltati contro le Forze dell’Ordine. Si tratta di Attia Elhadi, 34 anni, Hamed Mesrati, 48 anni, Alì Aymen, 31 anni, Boussef Saber, 22 anni, Gabsi Abdelkrim, 24 anni, Jebali Manssef, 31 anni, Tahar Kraiem, 26 anni, Sayar Rabie, 29 anni, Fadalaoui Mehdi, 28 anni, Ahmed Zaoui, 28 anni, Sarhane Rami, 22 anni, Slimani Fahmi, 24 anni, Anis Slimani, 22 anni, e Mohamed Saadali, 23 anni. Il magistrato ha convalidato per tutti e ha disposto il mantenimento della detenzione in carcere. Sono tutt’ora ricerccati i di tre maghrebini che sarebbero riusciti a fuggire durante la protesta violenta quando il gruppo di clandestini era riuscito a salire sul tetto della struttura dopo averla devastata. Gli extracomunitari, al fine di riuscire nel loro intento, avevano lanciato contro gli agenti tutto il materiale che erano riusciti a prelevare, ovvero sedie, faretti, scarpe ed estintori, colpendo al petto un poliziotto, e al volto un carabiniere. Nel corso degli scontri era rimasto ferito anche uno di loro.

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