Scicli. l quadri di Piero Guccione sotto la “lente di controllo”. La Guardia di Finanza accerta evasione fiscale per 700mila euro

I quadri del maestro Piero Guccione o meglio la vendita dei dipendi è avvenuta attraverso un’evasione fiscale.  Secondo un’indagine della Finanza, in pratica,  il famoso artista sciclitano  non avrebbe dichiarato ai fini fiscali il ricavato dalla vendita delle sue opere. Per le fiamme gialle avrebbe evaso circa settecentomila euro.

L’accertamento dell’evasione da parte dell’artista sciclitano s’incastona in uno degli obiettivi precipui dei finanzieri, che verte al recupero a tassazione dei maggiori redditi e patrimoni sottratti all’imposizione. Nella fattispecie, dal controllo fiscale effettuato dai verificatori delle tenenza della finanza di Modica, è stata accertata l’evasione di 700mila euro. Gli accertamenti hanno mirato alla ricostruzione del reddito di lavoro autonomo effettivamente prodotto dall’artista.

Attraverso verifiche e controlli incrociati su internet, sono state individuate case d’asta e gallerie artistiche che avevano esposto o venduto le opere del maestro Guccione. Procedendo al raffronto tra il valore delle opere e la effettiva dichiarazione dei redditi di Guccione, è risultata evidente la discrasia, palesatasi nell’evasione fiscale.

Ad accertare la circostanza in via definitiva sono state le successive ed approfondite indagini finanziarie, che hanno portato alla scoperta di movimentazioni bancarie per circa 700mila euro in 3 anni, che l’artista non sarebbe stato in grado di giustificare ai finanzieri. Tali somme sono state quindi giudicate dalle Fiamme gialle come redditi non dichiarati e quindi sottoposti a tassazione.

In questo ambito sono stati accertati 7 milioni evasi negli ultimi due anni. Il penultimo caso più eclatante quello dell’artista Arturo di Modica, originario di Vittoria e creatore della leggendaria scultura del Charging Bull (il toro che carica) in Wall Street, diventato il simbolo della borsa di New York.

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