Modica, Iabichella(Confsal):”Le bollette idriche sono incostituzionali. Proteste eclatanti se non verranno abbattute del 50%.”

“Prendiamo atto dell’arrogante presa di posizione dell’Amministrazione comunale di Modica e dall’ufficio tributi riguardo alle bollette idriche di prossima scadenza. Inaccettabili sono le interpretazioni delle norme a favore dell’Ente e non dei cittadini. E’ paradossale che un ufficio, il quale dovrebbe tutelare gli interessi dei contribuenti/cittadini, affermi certe cose”.
Giorgio Iabichella di Confsal si riferisce alle dichiarazioni rese alla stampa dall’ufficio tributi che “anziché tentare di incassare le somme dovute acconsentendo l’abbattimento del 50%(come detta il provvedimento n. 26/75 del C.I.P.) incita il cittadino a presentare ricorso, quindi accrescendo le spese per l’Ente (e comunque per i cittadini) e azzerando le entrate. Fra qualche mese poi l’assessore di turno darà la colpa a chi, come noi, ha denunciato le illegittimità palesi delle bollette idriche”.
“Illegittimità che rasentano l’incostituzionalità – dice – . Prima fra tutte, cosi’ come sancito dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 335/2008, l’incostituzionalità della richiesta di pagamento della quota di tariffa relativa al servizio di depurazione, nel caso in cui l’utente non ne abbia usufruito. I modicani, o almeno la stragrande maggioranza, nel periodo intercorso tra giugno 2010 e settembre 2011 non hanno usufruito di tale servizio poiche’ i serbatoi dell’acqua non erano accessibili agli operai. Il pagamento per la depurazione e’ un corrispettivo di prestazione contrattuale e non un tributo, quindi e’ irragionevole che sia dovuto in assenza del servizio.
Le tre ordinanze del Sindaco di Modica (n° 656/OR del 24/05/2010, n° 758/OR del 14/06/2010, 964/OR del 2/7/2010) parlano chiaramente.
Inoltre, sempre dall’ufficio tributi, affermano una cosa gravissima, ovvero che l’acqua va pagata indipendentemente dalla sua potabilità, ma dal consumo effettuato. Ma forse disconoscono che il contratto per la fornitura di acqua, stipulato dal Comune con ogni utente, prevede la fornitura di acqua potabile! Quindi l’Ente non ha rispettato il contratto di fornitura di un servizio e ne richiede il pagamento per intero.
Infine bisogna verificare se nelle bollette che sono pervenute ai cittadini nel periodo di ferragosto, relative ai consumi del periodo fine anno 2010- inizio anno 2011, è richiesto il pagamento del canone fisso di euro 21,50 per i due anni, anche se gia’ incluso nella precedente bolletta dell’anno scorso, relativa ai primi mesi del 2010.
Chiediamo al Dirigente dell’Ufficio tributi, al Sindaco ed all’Assessore di posticipare la prossima scadenza del 31 agosto a fine anno e di “aprirsi” ad un confronto con le associazioni dei consumatori e le forze sociali (cosa che avrebbero dovuto fare prima di emettere i ruoli) altrimenti saremo costretti a proseguire la nostra battaglia legale, per difendere i diritti dei cittadini, associandola a proteste eclatanti.

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