Anche la diocesi di Noto e la città di Modica ricordano il card. Carlo Maria Martini Un messaggio anche per la città: vivere a “misura di sguardo”

Anche nella diocesi di Noto e nella città di Modica la notizia della morte del Card. Carlo Maria Martini è stata accolta con profonda commozione. Immediatamente tanti sms trasmettevano la notizia e sia avviata una prima circolazione di tanti testi di Martini cari a molti. Si tratta di testi in cui il Card. invitava tutti alla fiducia e i cristiani a non avere paura di essere “piccolo gregge” ricordando come questo è accaduto fin dall’inizio quando la Chiesa nascente affrontò il colosso della cultura greco-romana; testi di dialogo con le domande della vita di ogni giorno e i dubbi che attraversano il cuore di tutti; testi soprattutto di esercizi spirituali capaci di creare ponti tra le Scritture e l’esistenza, aiutando la formazione e la crescita di molti. Il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, con un messaggio si è fatto interprete di questo sentire e ricorda l’invito fondamentale del Card. Martini a sempre “ripartire da Dio” e condividere la vita di tutti. Stamani in molte parrocchie si è celebrata l’eucaristia pregando per il Card. Martini. Un suo testo accompagnerà la visita dei fratelli di Paganica nell’attenzione alle nostre città, testo con cui vogliamo ricordardo e ricordarci delle sue alte consegne che – mentre ci radicano nelle cose essenziali della fede – ci mettono insieme vigilanti per il bene comune: “La città – ricordava il card. Martini salutando Milano alla fine del suo ministero – permette tutta una serie di relazoini condotte sotto lo sguardo e a misura di sguardo, e quindi esposte al ravvicinato controlo etico, e consente all’uomo di affinare tutte le sue capacità. Essa, infatti è sempre meno un terrritorio con caratteristiche peculiari, e sempre più un mini-stato dove si agitano tutti i problemi dell’umano. E’ perciò una palestra di costruzione politica generale ed esaltazione della politica come attività etica ed architettonica. E in più ha dalla sua il vantaggio di una tradizione di identità propria. La città inoltre evidenzia le differenze e stimola la politica al suo ruolo di promozione dei diversi, in modo particolare dei più umili fino a che possano raggiungere un’uguaglianza sostanziale. Questo non si realizza con un’equidistanza stratta, ma con scelte preferenziali storiche costose”.

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