L’OSSERVAZIONE DAL BASSO……… DI DIRETTORE. ELEZIONI REGIONALI. QUALCUNO PENSA DI CONSEGNARE LA SCHEDA ELETTORALE!?

Tempo addietro una donna modicana si presentò per protesta nel gabinetto del sindaco di Modica per consegnare la sua scheda elettorale. Ci furono molte critiche. In positivo e alcune anche negative. Considerato quel che sta accadendo in questi giorni in vista delle elezioni regionali, quel gesto continua ad essere di grande attualità. Io credo,infatti, che la tentazione del cittadino di consegnare la scheda elettorale continui ad essere sempre molto forte, non tanto perché la rinuncia al voto sia una soluzione, quanto perché c’è un forte “stato di disagio” collettivo molto profondo che nasce dalla perdita di credibilità della politica e delle istituzioni che la rappresentano. Quando si sostiene che il voto del cittadino serve per cambiare le cose, si fa una affermazione vera e condivisibile, perché se un cittadino, ad esempio, è scontento del centrodestra, andando alle urne ha la possibilità di votare centrosinistra, e viceversa, e, così, contribuire al cambiamento. Se non va a votare, rischia, invece, di contribuire a lasciare le cose tali e quali.
Teoricamente il discorso funziona. Ma il cittadino sa che nessun schieramento politico ha carte pienamente in regola per poter vantare consenso più degli altri. La Sicilia è la regione del 61 a 0, è la regione dove tutti in questi anni, tranne, se non erro, LA DESTRA, SEL E IDV, hanno pescato e tramato pur di galleggiare e restare al governo: PDL,UDC, PD, MpA, PID, API, Grande SUD, FLI, Gruppi misti, etc.. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il fallimento! Di chi dovrebbero dunque fidarsi gli elettori? Le responsabilità, infatti, a diversi livelli e in misura diversa, sono di tutti i partiti, e ora tutti devono andare dai siciliani per dire loro che vogliono il voto, che sono decisi a cambiare. In terra iblea, coloro che scenderanno in campo per concorrere per un posto all’ARS dovranno convincere i ragusani del perché devono votarli, visto che non è più tempo di sorrisi, di baci e
di strette di mano, di pacche sulle spalle, di raduni d’immagine.
Dunque di fronte al “totale fallimento” della politica siciliana sono cadute non solo le “ragioni” di un impegno politico, ma anche le ragioni del “voto politico”. Il problema non è più di schieramenti politici che tentano governi migliori, ma è in discussione “l’ontologia” della politica stessa come “arte di governo”. Tanto varrebbe bandire dei concorsi pubblici per deputati regionali, come è accaduto a Salemi dove Vittorio Sgarbi, sicuramente in modo provocatorio, bandì addirittura un concorso pubblico per la carica di vicesindaco. Consegnare la scheda è come dire: “non vado a votare non perché non credo nel voto come diritto-dovere in uno paese democratico scegliendo coloro che mi debbono rappresentare, ma perché la politica ha trasformato questo diritto-dovere in un esercizio inutile in quanto tutti coloro che aspirano a cariche politiche hanno mostrato e mostrano all’inizio buone intenzioni, ma alla fine, tranne qualche rarissima eccezione, tutti vengono inghiottiti e si adeguano ad un sistema politico perverso che fa comodo alla casta politica stessa. Nel 2007 – scrive Grillo nel suo blog – sono state presentate tre leggi di iniziativa popolare per ripulire il Parlamento dai poltronissimi (massimo due mandati) e dai condannati e per l’elezione diretta degli eletti: non sono mai state discusse. Chi ha ignorato 350.000 firme? Non si può certo dar torto a Grillo, visto che tutti i gruppi politici, di destra di centro e di sinistra, hanno eluso la questione. Però, tutti i i gruppi politici, nessuno escluso, non hanno mollato neppure l’ultima rata di luglio dei rimborsi elettorali, mentre noi andavamo a pagare l’IMU. Ecco perché è forte la tentazione di consegnare la scheda elettorale!!
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