Le vene varicose o varici. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

Le varici, dal latino varus, che significa ricurvo, piegato, sono delle dilatazioni permanenti della parete delle vene e colpiscono essenzialmente gli arti inferiori. Ci possono essere anche altre sedi di varici (emorroidi, setto nasale, esofago) ma comunemente colpiscono le gambe, con la formazione di evidenti grappoli di vasi dilatati e ricurvi che deturpano l’estetica, oltre a dare disturbi e comportare rischi. E’ importante non confonderle con “le teleangectasie”, che invece sono dei capillari dilatati causati dalla cellulite e comportano essenzialmente un danno estetico.
Frequentemente è colpito il sesso femminile, per una questione ormonale legata agli estrogeni, ma contribuiscono pure alla formazione delle varici il numero di gravidanze, l’uso degli anticoncezionali orali, la ritenzione idrica e il sovrappeso. Molte donne in menopausa, a cui viene prescritta una terapia ormonale sostitutiva ,iniziano a riferire disturbi tipici dell’insufficienza venosa ( gonfiore, pesantezza, dolori alle gambe, ritenzione idrica, crampi, formiche, prurito), specialmente in presenza di varici. Occorre dire subito che la semplice presenza di vene varicose non controindica la terapia ormonale sostitutiva, ma è bene che la presenza delle vene varicose venga trattata per due motivi; in primo luogo perché le varici sono sempre fonte di potenziali pericoli di trombosi e poi perché, se è vero che la terapia ormonale non aumenta il rischio di trombosi, è anche vero che aumenta i fastidi e i sintomi dell’insufficienza venosa delle gambe.
Si è detto anche che la pillola anticoncezionale può aumentare a volte il rischio di flebite, trombosi ed embolia polmonare in soggetti sani, cioè senza varici. Quando c’è invece la presenza di vene varicose e capillari il rischio di complicazioni aumenta . Ciò è legato alla dose di estrogeni e al tipo di progesterone che si traduce in una maggiore facilità del sangue a coagulare dentro i vasi.
E’ importante, quindi, utilizzare tutte le precauzioni per alleviare i disturbi come una dieta con poco sale, il movimento, l’ uso di calza elastica,il fumo di sigarette: il fumo favorisce la coagulazione del sangue.
Gli uomini , invece, ne sono colpiti in misura minore, , manifestandosi con disturbi più blandi e spesso la terapia inizia il più delle volte quando sono in atto le complicanze.
Anche la familiarità, il tipo di lavoro (commessa, parrucchiera, ecc.), la stipsi cronica sono altri fattori che possono favorirne l’insorgenza.
I sintomi presenti più frequentemente in questo tipo di patologia sono: il senso di pesantezza e il gonfiore delle gambe, l’edema dei piedi e caviglie, il formicolio, i bruciori, i crampi, il prurito e, non ultimo, il danno estetico,infatti le donne con le varici, per un naturale disagio psicologico, evitano di portare gonne o di mettersi in costume.
Purtroppo per le frequenti complicazioni come le flebiti, le trombosi, le embolie polmonari, le emorragie, le infezioni, l’eczema da stasi e le ulcere alle gambe è necessario che le varici siano tenuti sotto attenta osservazione per stabilire quale grado abbiano raggiunto e quale rischio comporta tenerle. Quindi è necessario una attenta visita completata con un esame diagnostico assolutamente indolore ed innocuo, come l’ecocolordoppler, che escluderà complicazioni maggiori a carico delle vene profonde e stabilirà quale approccio terapeutico è meglio usare tra quelli a disposizione.
Una volta fatta la diagnosi è possibile trattare le varici con la chirurgia, con la scleroterapia che trova indicazione quando le safene sono ancora sane o quando sono state precedentemente asportate (varici recidive). Non si tratta di un intervento chirurgico ma di iniezioni nelle vene che le fanno ‘riassorbire’ e trasformare in condotti chiusi. La scleroterapia è utile soprattutto nel trattamento dei capillari. Un’altra metodica è il laser , ma trova poche applicazioni, infatti si trattano con il laser i capillari più piccoli, fini e resistenti alla scleroterapia. Infine le calze elastiche e i farmaci sono soprattutto metodi che agiscono sui disturbi, ma non eliminano le cause. Quindi usando tutti i metodi a disposizione è possibile risolvere la malattia varicosa, senza dimenticare però che la patologia è cronica e necessita di controlli nel tempo.

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