Consiglio comunale sul Tribunale di Modica. Due le “stretegie” da seguire per cercare di salvarlo dalla chiusura

Due le linee da seguire per tentare di salvare il salvabile sulla vicenda della soppressione del Tribunale. Questo in sintesi quanto è scaturito nel corso della riunione aperta del consiglio comunale convocato dal presidente Carmelo Scarso, che in apertura, ha fatto una cronistoria della vicenda e delle iniziative assunte dal Governo e dall’Assemblea regionale che sono rimaste però da parte del Governo centrale senza risposta. Il Tribunale Ibleo e l’opposizione per incostituzionalità della legge delega. “La genesi dell’applicazione della Legge – ha detto Scarso – parte dall’Associazione Nazionale Magistrati che ha condizionato il CSM e il Parlamento. Il Ministro di Giustizia ha detto pubblicamente di aver rispettato la regola della economia di Stato”. Presenti 15 consiglieri, il commissario straordinario della Provincia, Giovanni Scarso, il parlamentare regionale, Roberto Ammatuna, il presidente dell’ Ordine Avvocati di Modica, Ignazio Galfo, e numerosi avvocati del locale Foro, e il sindaco di Scicli, Susino. Per l’amministrazione comunale c’erano il Sindaco e gli assessori Cerruto, Spadaro e Cavallino. Telegrammi di adesione sono pervenuti dall’onorevole Nino Minardo che ha annunciato un incontro al Ministero di Giustizia sull’argomento, dai parlamentari Riccardo Minardo e Orazio Ragusa, fuori sede per motivi istituzionali, e dai consiglieri D’Urso e Cabibbo. Presente tra gli altri Salvatore Rando del Comitato Via Loreto. Il Presidente dell’Ordine Forense ritiene necessario sgomberare il campo dalle polemiche inutili. “Tutti – ha detto – hanno fatto la loro parte, compresa l’amministrazione comunale. La legge Delega, è a rischio di incostituzionalità, a due anni dal decreto il Ministro della Giustizia potrà apportare i correttivi ai decreti attuativi. Questo lascia uno spiraglio importante ma è necessario rimanere uniti per la causa comune”. Dei 37 tribunali sub-comprensoriali se ne salvano solo sei( in Sicilia Sciacca e Caltagirone). L’onorevole Antonio Borrometi ha confermato che l’articolo 5 della legge prevede nei due anni successivi dall’emanazione del decreto legislativo che il governo possa apportare provvedimenti correttivi e modificativi dei decreti attuativi sulla base dell’esperienza maturata. “L’iter, dunque – ha sottolineato – non è concluso ma è nella fase iniziale. Poi ci sono sei anni per rendere definitiva la decisione, un lasso di tempo sufficiente per una modifica degli effetti del decreto. La soppressione del Tribunale di Modica è una perdita per il territorio”. Tutti i rimedi vanno esperiti da subito ma nel contempo è necessario avviare un’interlocuzione con il Ministero di Giustizia.
Il commissario straordinario della Provincia Scarso, ritiene percorribile la soluzione di un Tribunale Ragusa-Modica e su questo si è reso disponibile a scrivere al Ministro Severino per perorare tale ipotesi che garantirebbe l’economicità vera della gestione della giustizia. Per l’avvocato Enzo Galazzo è necessario che i due ordini forensi(Modica e Ragusa)comincino a porre in essere i crismi utili per concretizzare la proposta di un tribunale ibleo ma nello stesso tempo ha sollecitato il sindaco, Buscema, in rappresentanza del comune capofila del comprensorio, di avviare una ricerca per l’affidamento di esperti professionisti che preparino la strada per il ricorso di incostituzionalità della legge delega. Il Sindaco di Scicli, Franco Susino valuta che la forza sta nell’unità del comprensorio e in questa direzione bisogna agire.

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