Interruzione di pubblico servizio. Modica, denunciati un centinaio di operatori ecologici

Sfilza di denunce per interruzione di pubblico servizio. Quasi cento operatori ecologici alle dipendenze dell’impresa ecologica “Giorgio Puccia”, l’azienda che gestisce il servizio di igiene ambientale a Modica, sono stati querelati per essersi astenuti per tre giorni consecutivi dal lavoro lasciando la città sporca. Gli operatori ecologici avevano “incrociato le scope” dal quattro al sei giugno scorsi per protestare circa la mancata corresponsione degli emolumenti riguardanti due mensilità. I corridoi del Municipio erano stati presi d’assalto dai lavoratori, fino a quando l’assessore all’Ambiente e all’ecologia, Giovanni Spadaro, non assicurò che i mandati sarebbero stati pagati all’azienda nell’immediatezza. “Eravamo fermi ad un anticipo del mese di marzo – motivano gli interessanti – e avevamo chiesto il saldo proprio di marzo e anche del mese di aprile”. Sarebbero, per l’esattezza, novantasei coloro che si sarebbero “macchiati” del grave reato sugli quasi centoventi in organico. In buona sostanza nella lista dei denunciati mancano solo gli operatori ecologici che in quei giorni erano assenti per malattia, ferie o altri motivi. Per l’azienda non si tratta di un provvedimento-vendetta nei confronti dei propri dipendenti ma di un atto dovuto teso a motivare le responsabilità per avere lasciato per tre giorni consecutivi la città sporca con i cassonetti traboccanti di rifiuti, poiché in questi casi, essendo un servizio in appalto a società privata, si deve dare una giustificazione palese circa l’astensione dal lavoro. Per il folto gruppo di dipendenti dell’impresa ecologica Puccia resta, adesso, l’obbligo di difendersi giacchè si va sul penale e, quindi, dovranno sostenere l’onorario degli avvocati anche se non è improbabile che della vicenda si facciano carico, a questo punto, le organizzazioni sindacali, che potrebbero mettere a disposizione delle parti coinvolte i rispettivi legali.

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