LA CACCIA IN SICILIA E’ SOSPESA. AIELLO FA MODERNE PROMESSE ELETTORALI E RACCONTA FAVOLE AI CACCIATORI.

L’unica caccia ancora aperta è la caccia al voto dei cacciatori. L’Assessore regionale Francesco Aiello non smentisce la sua tradizionale effervescenza di “animale politico”. Avendo ricevuto in dote, dall’ex Presidente Lombardo, un assessorato da governare, si sta subito distinguendo per la destrezza nell’attività venatoria nei confronti dei voti dei siciliani che imbracciano ancora le armi in cerca di vittime da impallinare. Cosa vuol dire? Vuol dire semplicemente che Aiello invece di “governare” per il bene dell’intera comunità ha individuato nei cacciatori siciliani un bacino elettorale appetitoso ed ora sta cercando di tutelarlo come un paladino dell’opera dei pupi. Tuttavia siccome la Sicilia non è solo far west ma esistono tribunali, magistrati e guardiacaccia, l’assessorato farebbe meglio a far corrispondere le proprie azioni di pubblica amministrazione con le norme e le direttive nazionali ed europee.L’azzardo politico-elettorale di Aiello si è rivelato l’ennesimo boomerang; come dimenticare la tragedia del Palio di Vittoria del 2002, che portò alla morte di almeno due cavalli nella centralissima Via Roma, occupata per una settimana da “cavaddari” di mezza Sicilia? Ed ora, come allora, il rischio che corre Aiello é che la sua “disinvolta disinvoltura” finisca per scontentare tutti:  gli ambientalisti per il pericolo della violazione dei Siti di Interesse Comunitario, gli animalisti che vedono calpestate le proprie vittorie progressiste degli ultimi anni, i milioni di cittadini e agricoltori siciliani favorevoli all’abolizione definitiva della caccia e gli stessi cacciatori che si sentono presi in giro dall’ennesimo paladino, ed “animale politico”, di turno. Chiediamo pertanto alla Prefettura e a tutti gli organi di polizia locale di vigilare sul rispetto della sentenza del TAR perché, d’altronde, le dichiarazione dell’assessore regionale, inerenti il proseguo della caccia nonostante la decisione del Tribunale Amministrativo, sono gravissime e giuridicamente infondate. Chi imbraccerà il fucile nei prossimi giorni sarà passibile di sanzioni penali al pari di un bracconiere. Su questa stessa linea d’onda sono i quattro avvocati (Bonanno, Crosta, Giudice e Giuliano) che per conto di Legambiente, MAN e LIPU hanno curato il ricorso.In particolare, con nota dell’Avvocato Nicola Giudice, del Foro di Palermo, è stato così riferito:La caccia in mancanza di provvedimenti amministrazioni di attualizzazione del calendario venatorio precedente, è sospesa. L’amministrazione regionale ha il dovere di ottemperare a quanto scritto nel decreto del Presidente del Tar nel rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regolamentari. Tra l’altro un provvedimento amministrativo andrebbe pubblicato anche secondo le forme richieste e non, come sembrerebbe, medianti semplici comunicati stampa. Questo nel rispetto del principio del buon andamento della pubblica amministrazione e della normativa sul procedimento amministrativo. Cogliamo infine l’occasione con la presente per rendere plauso all’attività straordinaria svolta dalla Polizia Provinciale di Ragusa che, grazie al proprio Comandante Raffaele Falconieri, tutela in maniera concreta e puntuale il nostro territorio, il nostro patrimonio naturalistico, l’incolumità dei cittadini e le leggi di tutela dei diritti degli animali.


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