Elezioni Regionali. Peppe Drago: “Candidarmi? Ci sono motivi che mi spingono a farlo”

“Non vorrei mai essere visto come un riferimento di Partito ma di tutti quei cittadini, senza tessera, che ho da sempre ascoltato e con cui vorrei ricostruire un progetto serio e di rilancio, partendo da Modica e dal nostro territorio provinciale”. È un Peppe Drago con un ritrovato spirito combattivo, quello che conferma il suo ritorno nell’agone politico. Lo fa al di là del “Cantiere Popolare”, la lista che potrebbe vederlo impegnato in prima persona (e che già ospita l’importante candidatura di Innocenzo Leontini), in occasione delle prossime elezioni regionali del ventotto ottobre. “I motivi che spingono per un mio ritorno in campo sono – afferma Drago -, soprattutto due: la critica al rigore indiscriminato e non equo del montismo ed il voler contrastare il peggior Governo che la Sicilia abbia mai avuto”. L’ex presidente della Regione, individua tre punti cardine del fallimento dell’azione del Governo Lombardo: “In primo luogo non sono stati spesi i Fondi Europei a disposizione, che rischiano di essere persi; c’è stata un’errata interpretazione del concetto autonomistico, utilizzato soltanto a fine propagandistico e, in ultimo, non si è cercato di coniugare lo sviluppo con l’ambiente. Proprio questo aspetto, alla luce di quanto sta accadendo in Italia, dovrebbe farci riflettere. Noi – commenta Drago – abbiamo i Petrolchimici di Gela, Priolo e Milazzo, che avrebbero dovuto indurci a partecipare a pieno titolo alla crisi delle acciaierie di Taranto e delle miniere sarde”. Peppe Drago dichiara, inoltre, di studiare da tempo nuovi metodi per far ripartire l’economia e lo sviluppo, in quella che era considerata come “l’isola nell’isola”, la provincia di Ragusa. “Anche nel nostro territorio, oramai, si verificano spesso situazioni drammatiche, fino a qualche tempo fa sporadiche, nel tessuto sociale ed imprenditoriale. Bisogna ripartire – è la ricetta di Drago – dalla ricapitalizzazione delle imprese e dall’azzeramento delle controversie previdenziali e fiscali (cioè spingere sul condono tombale)”. L’esponente modicano dichiara di sentire attorno a sé un “ritrovato entusiasmo”. “La mia candidatura sarebbe da interpretare per quanto fatto fino ad ora, intesa – afferma – come ulteriore servizio per la mia collettività”. Ma Drago si riserva di sciogliere la riserva fra qualche giorno. “Vorrei tanto accompagnare altri, più giovani di me, a diventare punti di riferimento per questo territorio. Se raccogliessi questa disponibilità, la mia candidatura non sarà più necessaria”. Dopo le regionali si svolgeranno, a stretto giro di posta, le amministrative anche a Modica. “Raccolgo tante lamentele e non vedo più la città della Contea meta di eventi internazionali, ovvero – commenta – comune capofila di quel “Distretto del Sud Est”, che con Torchi sindaco avevamo costruito”. La “stoccata” di Drago è ancor più diretta a Buscema ed alla sua compagine amministrativa. “Credo sia arrivato il momento di voltare pagina, per Modica e per i modicani”. In conclusione, un appello accorato: “Vorrei rivolgere un appello, per una partecipazione attiva, nei confronti – conclude Peppe Drago – di tutti quei cittadini che vogliono tornare ad essere protagonisti della rinascita della propria città”.

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