Egiziano detenuto tenta di togliersi la vita nel carcere di Ragusa

Stanotte un detenuto trentenne di nazionalità Egiziana, ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa, ha tentato il suicidio all’interno della propria stanza detentiva, lasciandosi cadere dalla sopraelevata finestra con un cappio al collo realizzato con un lenzuolo.
Fortunatamente, tale gesto estremo, non ha avuto sviluppi irreversibili grazie all’intervento tempestivo praticato in suo aiuto dai compagni di stanza e dal Personale di Polizia penitenziaria addetto alla vigilanza del reparto detentivo.
Al riguardo, nonostante l’inadeguatezza organica, del Personale di Polizia Penitenziaria assegnato alla Casa Circondariale di Ragusa, oggi carente di circa 50 unità, più volte denunciata dalla segreteria Provinciale Cil Fns ai vari livelli istituzionali ancora una volta, a scongiurare l’epilogo di tale gesto estremo è servita la spiccata professionalità e l’elevato spirito di abnegazione dei poliziotti che con immani difficoltà cercano ad ogni modo, delle volte anche con mezzi di fortuna, di salvaguardare la vita dei reclusi e la sicurezza dei cittadini, mettendo a repentaglio anche la propria incolumità fisica. “Certamente – dice il dirigente locale del sindacato, Lorenzo Pagano – il sovraffollamento della popolazione detenuta, formata maggiormente da soggetti stranieri, la vetustà dei locali, contribuiscono al malessere degli stessi, i quali spesso mostrano problemi di adattamento alla vita detentiva e al rispetto regole ad essa correlate. Basti pensare che ultimamente, per mancanza di posti letto, sono stati allocati detenuti all’interno delle aule scolastiche in attesa di una migliore sistemazione”. La Cisl FNS auspica che a seguito di tale “ennesimo” episodio spiacevole, l’Amministrazione centrale intervenga urgentemente per porre rimedio alle difficoltà che affliggono il Personale che opera presso la casa circondariale di Ragusa e non esiterà mai a denunciare nelle sedi opportune le problematiche legate alle condizioni lavorative dei Poliziotti dovute principalmente alla gravosa carenza nell’organico.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa