Ragusa. Chiesta ai sindaci la convocazione di un tavolo di confronto sulle possibili ricadute sui comuni della normativa sulla spending review.

Sperimentato positivamente l’avvio di nuovo modello partecipativo fra amministrazioni comunali e Cgil, Cisl e Uil in occasione della sottoscrizione alla presenza del Prefetto di Ragusa, del protocollo d’intesa che ha istituzionalizzato il confronto fra le parti in materia di politiche delle entrate e delle spese propedeuticamente alla stesura dei bilanci di previsione. “Oggi – spiega Gianfranco Marino della Cisl – a seguito dell’avvenuta conversione del decreto-legge n. 95 del 6.7.2012 nella legge indicata in oggetto, riteniamo che si renda necessario percorrere insieme un altro tratto di strada nell’ambito del modello partecipativo già sperimentato. Appare infatti evidente che la suddetta normativa non potrà non avere delle ricadute sul livello dei servizi in atto garantiti dagli enti in indirizzo”.
In questo senso è stata chiesta l’urgente convocazione di un tavolo di confronto sia sui dati relativi al personale ed ai servizi sia sul possibile impatto che l’attuazione della normativa suddetta potrà avere sulle dotazioni organiche degli enti in indirizzo, al fine di individuare le possibili criticità, nonchè tutte le modalità utili a fronteggiare le possibili ricadute negative sui lavoratori e sui servizi in atto garantiti alla cittadinanza ed alle imprese, conseguenze altrimenti non facilmente arginabili a livello locale, ed eventualmente porvi rimedio
con le opportune proposte in sede centrale, ad esempio alla Conferenza Stato – Città – Autonomie Locali che dovrà esprimere il proprio obbligatorio parere sull’adottando DPCM che determinerà i parametri di virtuosità degli enti.
“L’occasione del confronto – aggiunge Marino – potrà essere utile anche per l’elaborazione di proposte concrete di riorganizzazione del lavoro e dei servizi facendo leva sulla norma relativa ai piani di razionalizzazione e riqualificazione della spesa (art.16 Legge n. 111/2011), uno strumento normativo che, come è noto, coniuga la partecipazione dei lavoratori alla riduzione dei costi e degli sprechi con l’incremento delle risorse da destinare alla contrattazione integrativa (fino al 50% delle economie che saranno recuperate).
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