Ragusa commissariata alla Provincia, vista la decisione della Regione Sicilia di non riconoscere la propria dignità di provincia operosa e fattiva, oggi sarà commissariata anche al Comune, dopo le dimissioni di Nello Dipasquale. I due commissariamenti non giovano alla città e al territorio ibleo, anzi favoriscono l’impasse, cui il territorio è stata sottoposto.
I commissari, nuovi della realtà, si devono assuefare alla situazione e hanno bisogno di tempo per entrare nei meccanismi degli apparati burocratici, per cui non si capisce bene perché non consentire ai dirigenti, o uno di loro di amministrare nel consueto, tanto tutto è bloccato: nessuna decisione, i soldi mancano e si procede per la normale amministrazione. Crediamo una simile soluzione sarebbe stata meno dispendiosa e più consona alla realtà. Il commissario della Provincia si lamenta che non ci sono fondi, il nuovo del Comune, diversi i nomi non ancora definiti, si lamenterà delle scarse risorse:è un film già visto! In tutto questo l’attività è bloccata.
Ci ostiniamo a parlare di valorizzazione dei beni culturali, dei siti archeologici, di utopistiche operazioni sul territorio, di interventi logistici sulle strutture delle scuole, di interventi culturali ed operazioni culturali, ma nulla è possibile,addirittura si rischia anche di non poter pagare le bollette della luce delle scuole, che dovranno provvedere , nella loro autonomia scolastica, a queste. E questo nel campo della cultura, ci riferiamo alla Provincia. Gli altri campi, economico, delle infrastrutture, ecc. , non navigano in buone acque.
Non entriamo nel campo della sanità, in quando il discorso sarebbe lungo, ma ribadiamo che se ci sono i Commissari, la Regione si dovrebbe occupare anche delle risorse, poiché ,altrimenti, si salvaguardano solo le facciate, l’esterno, e non i contenuti. Siamo per dare più spazio ai contenuti, consapevoli del fatto, però, che le facciate vadano salvaguardate.