La zona artigianale di Comiso abbandonata a se stessa. La Cna: “Siamo consapevoli delle difficoltà del Comune ma serve un confronto per uscire fuori da questo disagio”

Una zona abbandonata e difficile da raggiungere. E’ così che si presenta l’area Pip di Comiso, meglio conosciuta come zona artigianale. La denuncia arriva dalla sede territoriale della Cna di Comiso per bocca del presidente Giovanni Calogero e del responsabile organizzativo Giovanni Sallemi. Sono innumerevoli le carenze: intanto il collegamento viario tra l’area in questione e le principali arterie che risulta essere al limite della percorribilità. La circostanza, oltre a fornire un’immagine desolante, crea innumerevoli disagi per chi deve raggiungere la zona. La segnaletica stradale è fortemente insufficiente. Lo scarso funzionamento della videosorveglianza e l’inciviltà dei cittadini hanno trasformato la zona artigianale in un luogo senza regole dove si abbandonano rifiuti di ogni genere. Il Centro direzionale, struttura realizzata per sistemarvi all’interno i servizi alle imprese insediate, versa in uno stato di totale abbandono, esposto ad ogni atto di vandalismo. A tutto questo va aggiunto che l’Adsl e la ricezione della telefonia mobile (servizi essenziali per una zona Pip) risultano essere deboli. E’ come se quest’area non interessasse alle compagnie telefoniche. “Eppure – dicono Calogero e Sallemi – nella zona sono insediate circa venti attività che hanno realizzato investimenti per milioni di euro, creando decine di posti di lavoro stabili, hanno clienti, sono visitate da rappresentanti, le loro aziende sono splendide ma sembrano tante piccole cattedrali nel deserto dell’indifferenza. Vivono tutto questo degrado con estremo disagio. Ecco perché riteniamo sia arrivato il momento di valorizzare un impegno così pressante, dando forza e visibilità a queste imprese. Cna e le imprese locali insediate sono consapevoli delle difficoltà finanziarie in cui versa il Comune. Ma lo sforzo delle imprese e dei lavoratori della zona artigianale di Comiso deve essere utilizzato come volano a sostegno di un’economia proiettata allo sviluppo e che necessita del giusto supporto da parte degli enti interessati perché se ne favorisca la crescita e la solidità. Sarebbe quindi opportuno un incontro con gli amministratori preposti, in modo tale da poter definire un cronoprogramma che stabilisca tempi e modalità di riqualificazione dell’intera zona artigianale”.

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