Polemiche sul “Caitina”. Modica, Nigro e Carpenzano incontrano i tifosi

I tifosi organizzati hanno incontrato lunedì sera i consiglieri comunali, Paolo Nigro e Luigi Carpenzano, riguardo alla vicenda dell’affidamento del Polisportivo “Caitina” alla Modica Calcio. I due esponenti politici(Territorio e PdL), nei giorni scorsi avevano avanzato dubbi circa la legittimità della determina di affidamento, ritenendo che fosse di competenza del Consiglio e non della Giunta. Alla luce di questi fatti, il presidente rossoblù, Piero Cundari, aveva immediatamente bloccato i lavori del rettangolo di gioco in attesa di chiarimenti. Chiarimenti che hanno chiesto specificatamente i tifosi. “Non abbiamo nessuna remora per l’affidamento, anzi – hanno detto Nigro e Carpenzano – siamo favorevoli ma riteniamo che debba essere fatto nel pieno rispetto dei poteri del consiglio con l’inserimento nel protocollo di taluni punti che potrebbero essere anche a vantaggio del Modica, come il fatto, ad esempio, di installare dei pannelli solari, in quella che dovrebbe essere la curva, per creare energia elettrica alla struttura. E’ chiaro che questo deve comportare anche un vantaggio per il Comune”. I tifosi hanno chiesto ai due capigruppo consiliari un confronto con Cundari che dovrebbe tenersi giovedì sera a Palazzo San Domenico, quando, tra l’altro, è prevista la riunione della civica assise che discuterà la vicenda. Il “sindacalista-tifoso”, Giorgio Iabichella, dal canto suo, si rivolge a “coloro che stanno osteggiando l’affidamento del campo sportivo Catina all’imprenditore Cundari” e pone un quesito: “Visti gli ultimi interventi, legittimi, di alcuni consiglieri comunali, contro il metodo (che anche io contesto) utilizzato dall’Amministrazione Comunale, gradirei che qualcuno s’interrogasse sulle possibili conseguenze di uno scioglimento dell’affido alla Modica calcio. Vorrei ricordare che Cundari ha riportato la squadra in” campo” dopo che vari imprenditori modicani, un anno fa, rinunciarono a rilevarla, forse scoraggiati dalle difficoltà economiche della società sportiva, piuttosto che dal periodo poco felice in cui versa l’economia locale e nazionale.

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