ELEZIONI IN SICILIA, PROGRAMMI E COMPETENZE

Che cosa succederebbe se, all’improvviso, nel mondo, e nella nostra terra italiana e siciliana, si dicesse la verità, un virus porterebbe politici, industriali, tecnocrati, a dire la verità?
Sarebbe il disastro, senz’altro, in quanto non si potrebbe più mediare, e la gente si troverebbe ad affrontare una dura realtà .
Certamente, il virus che porterebbe a comunicare la verità, come in quel testo teatrale di Claudio Forti “Truthful”, farebbe riempire le carceri, svuoterebbe i Parlamenti , e così via , condurrebbe al sovvertimento inesorabile del sistema. Quale sarebbe l’alternativa? Un mondo diverso,o un mondo irriconoscibile?
Oggi, vengono presentati da più candidati alla presidenza della Regione, dalle coalizioni che li appoggiano, dagli aspiranti deputati delle varie parti, programmi , e tutto si gioca su slogan basati sull’onestà, sulla rettitudine, come a dimostrare che la corruzione , il malaffare , il “particolare”sono da bandire: c’è chi vuole riacquistare una verginità politica, c’è chi parla di redenzione, c’è chi parla della sua giovinezza da ragazzo ribelle, che usava droghe, e oggi è tutto diverso, cambiato, in quanto redento, c’è chi, come Lombardo, tratta i siciliani come gente da raggirare con parole e accordi sottobanco per il dopo voto: siamo convinti che nessun candidato presidente, pur superando l’altro ,intendiamo pur raggiungendo percentuali come il 30%, nel caso di Musumeci e Crocetta, del 10% Fava, del 19% M iccichè, e così via , parliamo di Movimento 5 stelle, Cancellieri ,e così via, riuscirà a governare da solo, e il Partito dei siciliani si pone come ago della bilancia nei futuri accordi con le coalizioni.
Ci si chiede come , ancora, l’ex Mpa , si possa presentare ai siciliani, dopo aver ridotto la nostra regione all’osso, dopo aver cambiato, nel modo più rocambolesco, coalizioni, aver nominato 36 assessori nei diversi anni, aver nominato un esercito di consulenti esterni, aver fatto accordi con questa o quella parte, avere in corso un iter con la giustizia, che non sappiamo dove porterà.
Qualcuno ha scritto che non bisogna avere una grande idea sull’elettore, in quanto questi dimentica facilmente, ed esprime la propria preferenza in base ai piccoli piaceri e favori ottenuti.
Ma non si può sempre agire secondo le regole del piccolo orto personale, specialmente in questa tornata elettorale: sarebbe devastante .
Abbiamo un alto concetto delle persone e dell’elettorato per poter avallare questa tesi, ma la realtà è sempre più dura rispetto alle nostre aspirazioni, e vorremmo che l’elettore decidesse, almeno in forma ideale, in base ai programmi alternativi, alle persone che provengono dalla società civile , se il votante è disgustato dalla politica e dai politici, di non farsi abbindolare da parole non consistenti, di valutare lo spessore della persona, la capacità, la competenza, e non cadere nelle maglie, per dirla cinematograficamente, dei “Cetto la Qualunque”.

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