LA CHIESA CONDANNA GLI SPRECHI DELLA CASTA MA NON SI RENDE CONTO CHE IL PROPRIO STILE DI VITA NON E’ DA ENCOMIO. La riflessione di Ballarò

Il Cardinale Bagnasco, Presidente della Cei, non lesina critiche agli ultimi scandali politici ed agli sprechi collegati della casta che definisce una vergogna. Come non condividere il giudizio del Prelato che per fortuna diviene sempre più l’opinione di buona parte della società civile ?
Ma come non rilevare all’interno di questo giudizio la forte contraddizione che scaturisce dal giudicare gli esecrabili comportamenti degli altri senza considerare con senso autocritico che il proprio stile di vita abbia molti aspetti sui quali eccepire ?
Penso sia di pubblico dominio che le alte gerarchie della Chiesa conducano un tenore di vita che non può certamente definirsi all’insegna della povertà, né secondo l’insegnamento di Gesù Cristo. Credo sia inconfutabile che più alto è il grado raggiunto all’interno della gerarchia ecclesiastica, maggiori sono i privilegi,  i lussi nei quali essa vive e gli sprechi che, proprio per la Chiesa, oggi più che mai per il momento travagliato che la società attraversa, non riesco a concepire.
Logica impone che per criticare qualcosa o qualcuno, bisognerebbe essere immuni da quei difetti che attraverso la civile denuncia si vuole contribuire a correggere negli altri; se invece assumiamo atteggiamento critico verso altri senza renderci conto che siamo vittime degli stessi errori che stiamo denunciando, diventiamo ipocriti e per nulla credibili.
Ritengo pertanto che all’opinione d’un Cardinale, così come a quella di ogni qualunque cittadino, si possa dare il benvenuto nella misura in cui il loro stile di vita consenta di condannare comportamenti ai quali siano estranei, altrimenti si percepisce come la storiella del bue che dà del cornuto all’asino.

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