Via Fontana a Modica. Il cantiere delle polemiche. L’amministrazione comunale ha incontrato l’impresa

E’ già polemica alla ripresa dei lavori nel cantiere per la costruzione di un palazzo in Via Fontana nel “Quartiere Catena”. Si tratta di una struttura che per mesi è stato oggetto di polemiche e che era stata sequestrata nel 2011 dalla polizia locale. Si era parlato, dopo il sequestro per opere non conformi al progetto, di attuare la cosiddetta urbanistica negoziata, nel senso che l’impresa Angelo Fargione avrebbe ceduto la struttura già realizzata al Comune per fini sociali e l’ente avrebbe consentito la realizzazione di altra struttura altrove. Una vicenda che, in particolare, i consiglieri comunali Paolo Nigro e Giovanni Migliore, che furono protagonisti di iniziative contro il proseguimento delle opere, hanno continuato a monitorare dallo scorso mese di gennaio nell’attesa che il cantiere fosse dissequestrato. Oggi i due esponenti hanno chiesto all’amministrazione comunale di sapere lo stato dell’arte e la ripresa dei lavori come si coniuga con quanto è stato concertato in precedenza. “L’amministrazione comunale – dicono i due – aveva assicurato che avrebbe preso nella dovuta considerazione la nostra proposta di “delocalizzazione” del palazzo avvalendosi della cosiddetta “urbanistica negoziata-perequativa” facendo si che l’area ove è in costruzione il palazzo venisse invece resa fruibile per la collettività (i due piani sottostrada utilizzati come parcheggio e locali per la Chiesa, mentre la parte a quota strada lasciata come terrazza-piazza area a verde, etc.), essendo venuti a conoscenza che il Comune nel frattempo aveva rilasciato una nuova concessione edilizia autorizzando di fatto la ripresa dei lavori e che in base a tale concessione è stato dissequestrato il cantiere, accertato che in data odierna sono ripresi i lavori, a mezzo la presente”. I lavori erano stati interrotti solo perché era stata verificata una lievissima difformità rispetto al progetto approvato. Lo scorso 31 agosto il Sindaco e l’Assessore Giuseppe Sammito si erano incontrati con il titolare dell’impresa Fargione assistito dal suo tecnico e dal suo avvocato. In quella sede l’amministrazione aveva riconfermato la volontà di risolvere la questione nei termini della non prosecuzione dei lavori e quindi di un accordo con l’impresa per l’acquisto dell’immobile – da destinare a pubblici servizi – o per la permuta con altro immobile. L’impresa rigettò l’ipotesi della permuta, confermando la sua disponibilità alla cessione, sia pure mettendo in discussione la valutazione patrimoniale dell’immobile già effettuata dalla Agenzia del Territorio e chiedendo una ulteriore istruttoria. Tale ulteriore istruttoria è ancora in corso e necessita di più delle due settimane a suo tempo richieste e convenute. Ieri mattina le parti, dopo l’inizio dei lavori, sono stati nuovamente in contatto. “Si ha ragione di ritenere – dicono sindaco e assessore – che i lavori non avranno un’effettiva prosecuzione nei prossimi giorni. Porteremo a breve in Consiglio la proposta di acquisizione dell’immobile, previa valutazione economica dell’ufficio tecnico previo accordo con l’impresa.

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