Pozzallo, Trivellazioni: Greenpeace incontra consiglieri e amministratori, ma non convince

Nell’aula consiliare di Palazzo La Pira, a Pozzallo, si è svolto un incontro tra i capigruppo consiliari e i rappresentanti di Greenpeace. All’appuntamento, voluto dal Presidente del Consiglio Comunale, Gianluca Floridia, è stata invitata anche l’Amministrazione Comunale, così come avvenuto con i rappresentanti della Edison qualche settimana fa. Prima di iniziare l’incontro, i capogruppo presenti hanno deliberato di concedere di partecipare al dibattito anche al pubblico eventualmente presente in aula. I rappresentanti di Greenpeace erano l’ing. Di Giovanna, portavoce del comitato “Stop alla piattaforma” e l’ing. Marsala. Esponendo le ragioni del “no” alla piattaforma, i due ingegneri hanno parlato della valutazione di impatto ambientale (VIA) che necessiterebbe della firma di un tecnico abilitato e che, nel caso del progetto presentato dalla Edison, mancherebbe. “In alcuni documenti presentati – ha affermato Mario Di Giovanna – non si capisce chi abbia apposto la firma, visto che risulta incomprensibile”. Inoltre nel progetto non viene valutato quello che potrebbe accadere alla piattaforma in caso di incidente serio, tipo un terremoto devastante. Non viene valutato neppure ciò che accadrebbe alla piattaforma in caso di tempesta o di eventi atmosferici molto particolari. Inoltre, i 43 km di spazio marino che sarebbero utilizzati per la costruzione della VEGA B farebbero diminuire drasticamente l’area di attività per la pesca”.
Per gli ingegneri di Greenpeace, infine, la piattaforma Vega B sarà completamente automatizzata e, praticamente, non vi sarà alcun incremento di posti di lavoro; pertanto l’eventuale incremento occupazionale sarebbe di lieve entità e tale da non giustificare la costruzione di una nuova piattaforma.
Dopo gli interventi degli ingegneri, è stata la volta di quello del Sindaco di Pozzallo e dei numerosi marittimi presenti all’incontro.
Luigi Ammatuna ha voluto rimarcare che “dire si alle trivellazioni non porta voti, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale. Dopo essermi confrontato con le società civile, i sodalizi, ed avere ascoltato chi ha solcato i mari di tutto il mondo, ho cambiato la mia opinione sulle trivellazioni, ed oggi ritengo che quanto affermato dai rappresentanti di Greenpeace sia insufficiente per farmi cambiare opinione. Non si è parlato assolutamente di inquinamento, ma di cause potenziali di inquinamento, come terremoti o tempeste”.
Anche i marittimi presenti in aula hanno voluto dire la loro, prendendo ad esempio le piattaforme poste di fronte all’Emilia Romagna o quelle che si trovano in California, dove le estrazioni vengono effettuate nelle faglie.
“Falsa propaganda da parte di Greenpeace ed eccesso di allarmismo” – è stato il leit motiv dei sostenitori del “Si”, visto che in città, in realtà, troppo spesso si dice di “no” per partito preso o per scarsa informazione. Per sgomberare il campo da ogni dubbio, prossimamente sarà effettuato un incontro al quale parteciperanno sia i rappresentanti di Greenpeace, sia quelli di Edison.

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