Dopo l’assoluzione di cinque operatrici sanitari di Pozzallo. Il commissario straordinario scrive ai dirigenti: “Controllare i dipendenti”

Nonostante l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”, disposta dal Gup del Tribunale di Modica nei confronti di cinque operatrici della struttura sanitaria dell’Asp di Pozzallo, che erano state accusate di truffa in danno della stessa azienda per fatti che sarebbero stati accertati nel mese di marzo del 2010, il Commissario Straordinario dell’ente, Salvatore Cirignotta, mette tutti “sul chi vive”, prendendo spunto delle sanzioni di “rimprovero scritto” adottare dall’Ufficio Disciplinare dell’Asp Ragusa nei confronti delle interessate, nonostante l’assoluzione, alle quali è stato contestato l’indebito allontanamento dal luogo di lavoro. “Si ritiene necessario – ha scritto ai coordinatori, ai direttori di dipartimento e di struttura complessa, al direttore amministrativo e al direttore sanitario – che i dirigenti si facciano carico di informare correttamente il personale che, sulla scorta delle pronunce giurisprudenziali in materia, quando si allontana dal proprio ufficio senza timbrare il badge commette il reato di truffa e di interruzione di pubblico servizio in quanto l’omessa timbratura non esclude l’esistenza di artifizi e raggiri oltreché l’ingiusto profitto con altrui danno”. Il Commissario, poi, ammonisce tali comportamenti annunciando che avverso tali persone l’azienda reagirà con la massima severità”.

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