A poco meno di un mese dal voto, Modica è già invasa da manifesti abusivi di coloro che, nel momento stesso che imbrattavano i muri in dispregio dell’ambiente, proclamavano nei media locali la loro soddisfazione per il rigetto del ricorso del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo riguardante il piano paesaggistico. E alcune settimane fa scendevano in piazza, per denunciare – con una mostra video-fotografica – “il pietoso abbandono in cui versano le bellezze verdi pubbliche della città”, lamentandosi che la “politica rimane ancora molto distante dai veri bisogni della polis e molto sensibile, invece, agli affari personali o di gruppo, ed è questo che vogliamo scardinare”.
“Siamo consci che a questi paragoni – lamenta il Partito Democratico – gli interessati risponderanno che il confronto non regge e che si sta parlando di due cose differenti, per la tutela del nostro paesaggio. Ma quella che noi poniamo è una mera questione di principio. E di coerenza. Perché crediamo che chi si arroga il diritto di essere portatore sano, ed esclusivo, dei Valori – etici, umani – della società e della comunità in cui vive e opera, poi è chiamato più degli altri all’obbligo di rispettare le norme, i cittadini, l’ambiente e i muri della propria città.
Ci auguriamo che gli organi preposti ai controlli sui manifesti elettorali vigilino con dovizia e attenzione e valutino da subito se sanzionare i responsabili di queste malefatte, poiché riteniamo che chi si propone di rappresentare i propri cittadini e la propria città nelle sedi istituzionali prima che a parole – spesso dal sapore demagogico – abbia sin dall’inizio di questa competizione regionale l’occasione di dimostrare con i fatti quanto rispetto e lealtà nutre per Modica, il suo decoro e i suoi elettori”.
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