Condannato per sequestro di un ispicese. Arrestato, deve scontare un anno e due mesi

Il giudice per le Esecuzioni Penali del Tribunale di Modica ha spiccato ordine di carcerazione nei confronti di Francesco Catania, 57enne, bracciante agricolo di Palma di Montechiaro. Sono stati i carabinieri della stazione palmense ad eseguire il provvedimento. L’uomo deve scontare la pena di un anno e due mesi di reclusione, in quanto definitivamente riconosciuto colpevole di concorso in sequestro di persona e lesioni personali. Francesco Catania era stato arrestato il 25 luglio 2010 per sequestro di persona ai fini dell’estorsione, lesioni personali ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni nei confronti di un intermediario di Ispica, Salvatore Gambuzza, 54 anni, insieme al padre Domenico e al fratello Salvatore e ai cugini Paolo e Calogero Catania . Il Collegio Penale del Tribunale di Modica aveva derubricato il reato più grave in sequestro di persona semplice ed aveva inflitto due anni di reclusione ciascuno a Domenico, Salvatore e Francesco Catania, ritenendoli responsabili del sequestro avvenuto il 16 luglio 2010 e durato due giorni, quando la vittima riuscì a fuggire. Erano stati assolti, invece, altri due Catania, gli unici due che dopo gli arresti furono scarcerati. Dopo avere sequestrato il mediatore, lo avevano rinchiuso in un casolare abbandonato di loro proprietà. La vittima si era fatta garante per l’acquisto di prodotti ortofrutticoli per conto di un commerciante di Modica. Gli imputati avevano consegnato la merce richiesta, per un valore di centomila euro circa ma l’acquirente si era rifiutato di saldare cosicché i cinque avevano chiesto conto e ragione all’ispicese e lo avevano sequestrato. Il mediatore, dopo due giorni, era riuscito a fuggire ed era stato trovato dai Carabinieri sulla strada tra Licata e Gela. Fu la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ad assumere le redini dell’indagine dopo la denuncia dell’intermediario. Salvatore e Francesco Catania erano stati fermati a Modica dai carabinieri della locale Compagnia, mentre gli altri tre erano stati fermati a Palma dai carabinieri della Compagnia di Licata.

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