CAMERA DI COMMMERCIO RAGUSA, “GAMBUZZA NON HA PIU’ LA FIDUCIA DELLA MAGGIORANZA DEL CONSIGLIO CAMERALE. SI DIMETTA”. ANCE, CNA, COLDIRETTI, CONFCOOPERATIVE E CONFINDUSTRIA TORNANO A REITERARE LA RICHIESTA

Nel corso di una conferenza stampa, i rappresentanti di Ance, Cna, Coldiretti, Confcooperative e Confindustria sono tornati a chiedere,  le dimissioni di Sandro Gambuzza dalla carica di presidente della Camera di Commercio di Ragusa. Nel ricordare che lo scorso 8 settembre è stata votata una mozione di indirizzo che, sostanzialmente, toglie la fiducia all’attuale presidente ed ai componenti di Giunta Angelo Chessari e Giuseppe Drago, sono state intanto ribadite le principali obiezioni di carattere giuridico in relazione alla vicenda Sac: dal fatto che il commissario della Camera di Commercio di Catania il 21 agosto scorso non aveva titolo a sottoscrivere il patto parasociale alla circostanza per cui il commissario dell’Irsap (ente nel frattempo subentrato all’Asi di Catania) non aveva titolo a partecipare all’assemblea dei soci Sac. Per quanto riguarda lo svolgimento dell’assemblea dei soci Sac del 6 settembre scorso, si obietta che la stessa doveva essere presieduta dal presidente del Cda uscente e non dal commissario della Camcom di Catania; ancora, si obietta che nella stessa assemblea dei soci Sac, dopo la presentazione del patto parasociale, non sono stati concessi ai soci di minoranza, rappresentanti del 37,5% del capitale sociale, i termini previsti dall’articolo 2374 del Codice civile che testualmente recita: “I soci intervenuti che riuniscono un terzo del capitale rappresentato nell’assemblea, se dichiarano di non essere sufficientemente informati sugli oggetti posti in deliberazione, possono chiedere che l’assemblea sia rinviata a non oltre cinque giorni”; si obietta, infine, che il nuovo amministratore delegato della Sac sia stato eletto senza che tale nomina fosse all’odg dell’assemblea dei soci. Viene contestato anche l’aspetto metodologico. Non vi è dubbio, è stato sostenuto questa mattina in conferenza stampa, che ratificando a maggioranza il patto parasociale, la Giunta camerale nelle persone del presidente Gambuzza, del vicepresidente Chessari e del componente Drago ha completamente rovesciato la linea coerentemente seguita in precedenza. Si badi bene che tale linea non prevedeva assi preferenziali con nessun’altro socio della Sac (né con Catania né con Siracusa) quanto piuttosto la costante e paziente ricerca di un accordo unitario dell’intera compagine societaria. Tale rovesciamento è avvenuto senza alcuna ragione plausibile e comunque fuori dall’organismo preposto (la Giunta camerale) che è stato ufficialmente chiamato solo per ratificare “ex post” l’operato del presidente Gambuzza e del vicepresidente Chessari. Tuttavia, la motivazione principale in ordine alla richiesta di dimissioni del presidente Gambuzza è rappresentata da quanto si è venuto finora a determinare e da quanto si verrà a determinare in futuro per la Camera di Commercio di Ragusa a seguito dell’applicazione del patto parasociale. I soci sottoscrittori del patto parasociale si “impegnano e obbligano altresì per le future assemblee straordinarie a concordare unanimemente il voto da esprimere” e “per le future assemblee ordinarie a svolgere opportuni contatti preliminari per giungere ad un voto condiviso”. Tradotto in parole povere significa che in caso di accordo tra i soci sottoscrittori del patto parasociale gli stessi, con il 62,5 % del capitale sociale, determineranno le sorti della società. Ma cosa avverrà, invece, in caso di disaccordo tra i soci sottoscrittori del patto parasociale? In termini molto semplici, il socio di maggioranza relativa (la Camera di Commercio di Catania con il 37,5%) determinerà il voto del 62,5% del capitale sociale, nei fatti dominando da solo la Sac per quattro anni. In questi ultimi giorni, inoltre, sono emerse una serie di importanti novità. In primo luogo il fatto che lunedì 24 settembre si è tenuta una riunione di Giunta al termine della quale è stato deliberato di procedere ad una rivisitazione del patto parasociale. Il presidente e i due componenti di Giunta che lo sostengono hanno così in qualche modo riconosciuto che lo strumento va modificato. L’altro elemento ha a che vedere con la convocazione di una nuova assemblea dei soci Sac, che si doveva tenere oggi e che è stata rinviata di qualche giorno; in tale assemblea è prevista la rinnovazione delle delibere adottate il 6 settembre scorso, dando nei fatti ragione a chi sostiene che quelle delibere presentano numerose irregolarità. Infine, oggi è stato lanciato un allarme: nei giorni scorsi qualcuno dei sostenitori di Gambuzza ha ventilato l’ipotesi di dimissioni in massa di almeno otto consiglieri che, di fatto, farebbero decadere tutti gli organismi. Ciò determinerebbe il sopraggiungere di un commissario anche alla Camera di Commercio di Ragusa. Una ipotesi semplicemente inaccettabile. Se si avverasse, gli autori di tale gesto si assumerebbero in pieno la responsabilità di un atto che procurerebbe ulteriori danni all’economia del territorio.

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