Modica, processo “Copai”. Stralciata la posizione dell’Archè Kronu

Raffica di eccezioni in apertura del processo-madre sullo scandalo Copai che vede indagate 17 persone. Ieri sono stati ammessi alla costituzione di parti civili lo stesso Consorzio per la Promozione dell’Area Iblea, e poi Data System, Salvatore Castellana, Pietro Migliore, Sergio Cannata e Giuseppe Baglieri. L’avvocato Ignazio Galfo, difensore del curatore speciale dell’Archè Kronu, società satellite del Copai, Ettore Randazzo, ha sollevato la mancata notifica dell’avviso di conclusione delle indagini al Consorzio sotto inchiesta che, dunque, non si era potuto avvalere di un difensore, anche di fiducia. Il Collegio Penale del Tribunale di Modica(/Maggiore, Chiavegatti, Scifo Reda)ha accolto l’eccezione ed ha stralciato la posizione. L’avvocato Maria Platania, ha rilevato l’incompetenza territoriale del procedimento per alcuni suoi assistiti poiché i reati si sarebbero verificati a Santa Croce Camerina. I giudici hanno rigettato tale eccezione ed hanno dichiarato la contumacia di tutti gli imputati. Nel processo è ipotizzata l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, malversazione, estorsione. Imputati sono il presidente del Copai, Sara Suizzo, il parlamentare regionale Riccardo Minardo, Giuseppe Barone, Nives Barone, Mario Barone, Maria Chessari, Giorgio Dimartino, Carmelo Emmolo, Angelo Giannì, Pietro Maienza, Giovanni Moncada, Raffaele Nifosi, Francesco Palumbo, Giuseppe Ruta, Valerio Tidona, Nadia Zago e Giuseppa Zocco. Il prossimo sette novembre il procedimento di ieri sarà accorpato con altri due: quello nel quale sono imputati Suizzo, Minardo, Barone, Zocco e Maienza e quello che ieri ha visto la costituzione di parte civile, anche qui, del Copai, contro Saraaa Suizzo accusata di malversazione ai danni dello Stato per la vicenda della vendita a terzi di Palazzo Lanteri di Modica, sede del Consorzio, acquistato nel 2006 dalla donna attraverso l’Archè Kronu.

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