I manifesti elettorali finora affissi sono tutti illegali, Comuni e Prefettura non rispettano la legge. Angelo Di Natale, denuncia il ritardo nella ripartizione degli spazi

Tutti i manifesti elettorali comparsi a Modica e a Ragusa, sia quelli palesemente abusivi perché posti al di fuori degli spazi predisposti nelle apposite strutture, sia quelli collocati all’interno, sono stati affissi in violazione della legge e la loro permanenza, da molto tempo ormai, reitera una situazione di illegalità che chiama in causa non solo la responsabilità diretta dei partiti politici e dei loro candidati, ma anche quella delle istituzioni preposte. L’omissione di atti dovuti per legge da parte di tali istituzioni consente e favorisce questa totale e diffusa illegalità. Lo denuncia Angelo Di Natale, candidato all’Assemblea regionale Siciliana, riferendosi alla legge n. 212/56, entro il trentesimo giorno precedente le elezioni (quindi entro il 28 settembre) le Giunte dei Comuni sono tenute ad installare, in ogni centro abitato con almeno 150 residenti, speciali spazi per la propaganda elettorale (art. 2 n. 1), e nei tre giorni successivi – quindi, nel nostro caso entro il primo ottobre scorso – a provvedere a delimitare gli spazi e a ripartirli in tante sezioni quante sono le liste (art. 3, n. 1). Nel caso in cui le Giunte non provvedano nei termini prescritti agli adempimenti, il prefetto nomina un suo commissario. Alla luce della normativa, e per giurisprudenza consolidata, qualunque manifesto apposto prima che gli spazi siano stati ripartiti in sezioni distintamente assegnate alle singole liste è affisso abusivamente ed in violazione della legge.
“Fino alla ripartizione – spiega Di Natale – nessuno infatti ha titolo per occupare una sezione, anziché un’altra, dello spazio, anche perché appena esso risulta totalmente occupato, una lista o un candidato dovrebbero sovrapporre il loro manifesto a quello dei concorrenti. Una legge della giungla che offenderebbe lo spirito civile di una comunità e alla quale io non sono disposto a sottostare. Nessun mio manifesto finora è visibile perché non sono disponibile a violare la legge, neanche se indotto dalla colpevole inadempienza di enti pubblici territoriali ed istituzioni che dovrebbero per primi garantire la legalità, rispettando le norme negli adempimenti necessari ad assicurare il corretto svolgimento della propaganda elettorale e, in caso di palesi violazioni come questa, reprimendo immediatamente gli abusi per non attentare al basilare diritto dei cittadini di formarsi un libero convincimento sulle scelte elettorali il quale è precondizione di ogni sistema democratico. Il sindaco di Modica e il commissario del Comune di Ragusa avevano, e a maggior ragione hanno ancora, il dovere fare rimuovere tutti i manifesti finora affissi, perché tutti, senza esclusione alcuna, illegali.
In alcune realtà come quella del capoluogo è poi molto diffuso, sotto gli occhi di tutti, un sistema oscuro di condizionamenti e intimidazioni, un vero e proprio racket sull’attività materiale di affissione della quasi totalità dei manifesti che penalizza i partiti e i candidati indisponibili a violare le norme e a sostenere spese eccessive e non trasparenti.
Ho rappresentato tutto ciò alla Prefettura, riservandomi di segnalare alle Procure di Modica e Ragusa i profili di rilevanza penale”.

foto archivio

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