Elettrosmog ad Ispica, un’antenna per i cellulari a ridosso dell’Istituto Einaudi. Il Pd: la scuola è un “ricettore sensibile”, l’impianto non può essere attivato

Una nuova antenna ripetitrice per la telefonia mobile è in fase di installazione ad Ispica. L’impianto, tecnicamente chiamato “stazione radio base”, sta sorgendo a ridosso dell’edificio scolastico “Luigi Einaudi”, all’angolo fra via Matteotti e via Bonghi. Il Pd cittadino esprime tutta la sua contrarietà, considerando che questa volta l’antenna emetterà le sue onde elettromagnetiche nelle immediate vicinanze di una scuola frequentata da circa seicentocinquanta persone fra alunni di tutta la fascia dell’obbligo, insegnanti e personale non docente. Il Partito Democratico lancia un appello al dirigente scolastico e all’Amministrazione comunale affinché promuovano tutti gli atti necessari per giungere all’immediata sospensione dei lavori e alla rimozione dell’impianto in considerazione del fatto che la scuola, come gli ospedali, è considerata “ricettore sensibile” ed in quanto tale non può essere soggetta all’esposizione continuativa delle onde elettromagnetiche.
“Adesso è troppo – afferma il segretario cittadino del Partito Democratico, Gianni Stornello – non è possibile che Ispica venga considerata zona franca dalle compagnie telefoniche e che i proprietari dei lastrici solari possano lucrare i lauti canoni di affitto che percepiscono senza pagare le tasse per l’uso improprio e speculativo che fanno dei loro immobili. Le norme esistenti sono purtroppo molto ambigue in merito. Ma una cosa non è controversa: il fatto che questi impianti non possono essere attivati nelle vicinanze di “ricettori sensibili” quali sono le scuole, gli asili, gli ospedali. Chiediamo un immediato intervento del dirigente scolastico e del Comune perché concordino un’azione concreta che prescinda dai giudizi sempre benevoli dell’ARPA, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Si intervenga immediatamente – dichiara con decisione Stornello – altrimenti saremo costretti ad organizzare l’indignazione e la protesta popolari per l’ennesimo atto di prepotenza commessa nei confronti della città e dei bambini di una delle sue scuole più popolose. All’Amministrazione comunale – conclude il segretario del Pd – sollecitiamo la proposta avanzata a suo tempo dal Pd: tassare le abitazioni in cui gli impianti si trovano come strutture speculative e non come prime case”.

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