San Francesco: anche a Crisci Ranni a Modica si è fatto festa Riscoprirci piccoli ci rende più fraterni e gioiosi

Un pomeriggio e una serata di festa è stata quella di ieri 4 ottobre al cantiere educativo “Crisci rann”. Una festa in onore di Francesco di Assisi, santo che ancora oggi suscita grande fascino in tutti. Con tracce che abbiamo trovato anche all’abberatorio dell’ex foro Boario una volta ripulito: una formella di terracotta ritrae san Francesco che fa scaturire dell’acqua e la benedice. Fin dall’inizio abbiamo percepito come sia importante pensare l’educazione come un impegno per aiutare a disseppellire fonti d’acqua che ognuno di noi porta dentro. Come si visibilizzava nel pomeriggio quando giochi semplici hanno permesso ai ragazzi di socializzare con entusiasmo e allegria. Mentre intanto con sguardo attento si dialogava con loro, attenti al loro cammino di vita, e amici visitavano gli orti sociali ammirando quest’area che, nel cuore della città, rappresenta uno dei pochi polmoni verdi. Anche ciò che c’è ancora da fare per rendere l’area più funzionale e bella rappresenta una possibilità: la possibilità che oguno dia la mano, come stanno facendo alcuni insegnanti che aiutano per il doposcuola e come si spera accade ogni mese quando, con il campo di lavoro, si mantiere pulita l’area. Se ci fossero più contributi – di energie, di risorse economiche – si potrebbe certo fare di più. Ma – proprio nello spirito di Francesco – ci si accontenta e si affida tutto alla Provvidenza. Da qui, dopo i giochi dei ragazzi, la Messa. Durante la celebrazione, don Franco Cataldi all’omelia ha ricordato che la gioia di Francesco ha la sua radice e la sua forza nella conformazione a Cristo Crocifisso fino a portarne i segni nel suo corpo. E ha sottolineato come nei santi che si celebrano al cantiere educativo – con S. Francesco è tradizione ricordare anche S. Martino e Santa Lucia – non ci sono dati solo esempi o intercessori, ma persone che ci dicono che è possibile realizzare il Vangelo. E aria di vangelo si respirava, seppur implicitamente, nella premiazione del torneo di calcio che è una sfida anzitutto per migliorare la capacità di rispettare le regole: da qui la coppa disciplina, insieme alle medaglie con il logo di Crisci ranni. Non è mancata la convivialità, con i rustici solidali della neonata focacceria don Puglisi. A conclusione della serata vi è stato un breve ma intenso e bel recital di testi e di canti francescani curati dalla Compagnia del Piccolo Teatro, sigillato dal “Cantico delle creature”. E mentre si rientrava, dalla collina vicina guardavamo la luna crescente che fra qualche giorno diventerà piena, coma la sera cinquant’anni fa dell’apertura del Concilio Vaticano II conclusa con il famoso “discorso alla luna” di papa Giovanni. Sembrava di vederlo, il vecchio e grande papa, insieme a Francesco benedicente per questi piccoli sforzi e per questi piccoli momenti, quasi invisibili rispetto alle cose eclatanti, ma preziosi agli occhi del Dio che Francesco cantava come “onnipotente bon Signore”.

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