ELEZIONI IN SICILIA. PERCHE’ BISOGNA VOTARE

Tra astensionismo al 44%, rincorse Musumeci-Crocetta, la corsa alle elezioni continua inesorabile e problematica. Però il vero pericolo è chi non va a votare, in quanto questi ultimi determineranno una situazione insostenibile di ingovernabilità nel dopo voto.
Quale sarà il futuro della nostra regione? Certamente qualsiasi candidato presidente si affermerà, non potrà governare da solo, e a queste elezioni vince chi avrà una percentuale maggiore, non ci sono ballottagi, e quindi accordi in itinere, ed è bene che questo si sappia, affinché non vinca l’astensione, che sarebbe solo deleteria e creerebbe ingovernabilità, e una situazione non propizia alla situazione economica,in cui versa la regione.
La rabbia non deve vincere sulla ragione: è quest’ultima che deve prevalere, altrimenti ci si troverà tra l’anarchia dei grillini, che certamente non danno e non hanno dato prova di costruzione di progetti validi, ma solo distruzione , e progetti che promettono il non realizzabile, solo parole al vento ma non fatti.
Ciò che bisogna auspicare in questo momento è il voto, l’andare a votare, in quanto l’astensionismo permetterà a chi non si vuole di governare, e, crediamo, abbiamo avuto abbastanza di avere governatori non accettati, non a priori, ma che hanno governato male, e non certamente per il bene della comunità, della gente. Ancora consulenti alla Regione, ancora sprechi, ancora situazioni insostenibili. Aspettiamo che altri decidano sulle nostre teste: è proprio questo che permetteremo se non esprimiamo il nostro voto.
Anche il nuovo Garibaldi , che arriva dalle acque dello Stretto di Messina, ci deve indurre a delle riflessioni: si può permettere che lo spettacolo, la teatralità prevalga sui progetti? Stiamo attenti : le critiche, anche giuste, devono contenere alternative. I Progetti vincenti devono essere supportati da uomini che hanno dato, e danno sicurezza, in quanto amministratori comprovati. Stiamo attenti a non cadere nelle maglie dell’incompetenza amministrativa, e delle facili parole. Sono le parole il pericolo per la nostra gente, che ha bisogno di fatti, di tagli alla politica, agli sprechi, di lotta al malaffare e alla corruzione. Ben vengano i codici etici, ma non sulla carta, nei fatti. Quanti gli indagati: non votiamoli, non permettiamo che infanghino la nostra terra.

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