ELEZIONI REGIONALI 2012. PER UNA CAMPAGNA MEDIATICAMENTE MENO INVASIVA. ANNA MARIA SAMMITO: “QUESTO È IL SECONDO APPELLO AI MIEI COLLEGHI CANDIDATI.

“Caduto nel vuoto il primo, con un certo rammarico, mi vedo costretta a riproporre l’appello ai miei colleghi candidati, e ai loro partiti o comitati di riferimento, perché mettano un freno – il freno delle norme – alla straripante e inelegante invasione sui muri delle città e delle campagne della provincia dei manifesti elettorali”. A una settimana, ormai, dal grave fatto di Ragusa, che ha avuto per vittima l’attivista dell’IdV, e dall’assegnazione degli spazi da parte della Commissione Comunale, Anna Maria Sammito, candidata del Pd alle prossime regionali,  riscontra che molti candidati non agiscono in seno al percorso tracciato dalle norme, occupando con la loro faccia posti destinati di diritto agli altri.
“Un cattivo esempio – dice  – di cui gli elettori – già, giustamente, stanchi di certi abusi della casta politica – credo davvero non sentano il bisogno. Da cittadini che hanno scelto di mettersi in gioco per rappresentare la propria comunità all’Assemblea Regionale Siciliana, in questo delicatissimo momento della vita politica del nostro Paese e della nostra Regione, abbiamo tutti il dovere morale di adottare comportamenti e scelte in grado di restituire ai cittadini fiducia nel fatto che una politica coerente, corretta, seria e responsabile esiste e può esistere. L’unico potere che possiamo esercitare, già nella veste di aspiranti deputati, prima ancora di essere eletti, è quello di condurre una campagna elettorale con lealtà e nel rispetto delle regole. Ricorrendo alla moderazione (dei toni e dei fondi), anche nell’usare questi mezzi pubblicitari. Da parte mia, ho chiesto e ottenuto dai miei sostenitori il rispetto dei tempi e degli spazi assegnati.
E continuerò con questo stile, perché sono convinta che non è con la prevaricazione nei confronti degli avversari che si possa convincere i cittadini delle proprie buone intenzioni.
Io preferisco impegnarmi in una campagna dai toni diversi. Serena, responsabile, adatta più a costruire che a distruggere. A dare fiducia e non a rendere impraticabile la politica o a balcanizzare il dibattito elettorale. Un modello nuovo che propone e affascina e dà speranza: grazie all’incontro ravvicinato e al contatto con gruppi, lavoratori, persone, associazioni alla vita del cittadino. Senza gridare la propria presenza imbrattando selvaggiamente i muri della città, ma parlando per rispondere direttamente alle persone.

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