Tentata estorsione aggravata e false generalità fornite a pubblico ufficiale. Comiso, denunciati due extracomunitari

Ieri la volante del Commissariato di Comiso è intervenuta in via Bellini presso la cooperativa Filotea, ove alloggiano minori extracee, in quanto la responsabile aveva segnalato un’aggressione subita da lei e da altri soci della cooperativa da parte di alcuni uomini presenti all’interno. La volante si recava immediatamente sul posto e notava la donna in stato di agitazione e due extracomunitari, S.C., del Mali, e M.D., della Costa D’Avorio, entrambi identificati come soggetti del 1995, visibilmente alterati.
Dopo aver portato alla calma gli uomini, gli agenti chiedevano alla responsabile il motivo dell’intervento; la stessa riferiva di aver subito minacce dai due affinché lei gli desse dei soldi in quanto gli stessi volevano andare via dalla comunità. La donna riferiva, che mentre lavorava, due “ospiti” della comunità, dopo essere entrati arbitrariamente nella cucina andavano in escandescenza e urlavano nella loro lingua contro la donna e gli altri presenti. Dapprima la donna cercava di farli calmare ma l’atteggiamento dei due “ragazzi” diventava sempre più aggressivo ed ad un certo punto entrambi gridavano “se vuoi che ce ne andiamo prima ci devi dare i soldi, oppure rompiamo tutto”, mentre gridavano alzavano i tavoli presenti in cucina e li facevano sbattere per terra provocando tanto rumore tanto da incutere paura nella donna e nei presenti, a questo punto, la donna correva in ufficio e richiedeva l’intervento della volante di Comiso che giungeva subito dopo. Gli operatori intervenuti che come detto trovavano in stato di agitazione anche i due extracomunitari, provvedevano ad accompagnarli presso gli uffici del Commissariato; i due con il foglio di permesso di soggiorno in loro possesso sembravano risultare minorenni; a quel punto, verificate le dichiarazioni della vittima e due testimoni presenti al momento dei fatti, veniva avvisata la dottoressa Perri, Magistrato di turno presso il Tribunale per i minorenni, la quale disponeva che venissero fatti alcuni accertamenti sanitari sui due presunti ragazzi al fine di verificare l’effettiva età dei fermati considerando che nessun documento era presente agli atti d’Ufficio che ne comprovasse la reale età anagrafica. Pertanto successivamente venivano condotti presso l’ospedale di Ragusa per essere sottoposti agli accertamenti di rito; alla fine degli esami il medico preposto al rilascio della certificazione riferiva che non si trattava di due soggetti minori ma pienamente maggiorenni, pertanto a quel punto veniva avvisata la procura ordinaria, competente per i maggiorenni, alla quale i due “uomini” sono stati denunciati per tentata estorsione aggravata e false generalità fornite a pubblico ufficiale.
Ovviamente i due, non essendo minorenni, non aveva più alcun diritto ad essere ospitati presso quella comunità per minori e quindi invitati ad allontanarsi dal centro.

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