Convention “Liberiamo futuro” ieri sera a Ragusa per il candidato di Grande Sud Giancarlo Cugnata

“Affronto temi scomodi con armi non convenzionali e mi voglio distinguere da tutti coloro che, in questa campagna elettorale, stanno tirando fuori dal cilindro argomenti triti e ritriti. I fallimenti della politica, dall’aeroporto di Comiso al tracollo dell’economia, stanno paradossalmente diventando i punti di forza su cui i soliti noti si stanno concentrando per prendere in giro l’elettore, regalandogli la falsa speranza che tutto quello che non hanno fatto in 20 anni lo faranno nei prossimi 5!”. Ha aperto così il suo intervento Giancarlo Cugnata, candidato di Grande Sud alle elezioni regionali del 28 ottobre, a conclusione della convention “Liberiamo futuro”, ieri sera al teatro Don Bosco a Ragusa, che ha sancito ufficialmente la sua discesa in campo a sostegno della candidatura a Presidente della Regione di Gianfranco Miccichè.
Prima di lui sul palco si sono alternati Filippo Frasca, coordinatore di Grande Sud a Ragusa, il Sen. Giovanni Mauro, coordinatore provinciale, il Sen. Roberto Centaro e il performer Andrea Iovino.
Frasca ha parlato del disagio nel quale si stanno trovando i ragusani che si sentono come i passeggeri della Concordia, abbandonati dal loro comandante, e ha promesso ai tanti amici e simpatizzanti presenti “faremo rispettare il territorio e non tradiremo mai le aspettative della città”. Mauro, invece, si è detto dispiaciuto per la piega che ha preso questa campagna elettorale con, all’ordine del giorno, solo notizie relative ad aggressioni e querele. “Quando il popolo si ribella va rispettato e servito e a lui devono essere date risposte. Noi l’abbiamo già fatto perché gli unici soldi che la Sicilia ha visto negli ultimi anni sono stati quelli che sono arrivati dal CIPE grazie a Miccichè. Lui è stato l’unico a non dimenticare le proprie origini una volta assunta una carica importante e valicato lo Stretto”.
Secondo Centaro “i cittadini hanno ragione quando dicono di non voler andare a votare ma non si rendono conto che hanno loro in mano l’unica arma in grado di cambiare questo stato di cose”. “In tanti anni di politica – ha confessato – non mi era mai capitato di vedere dei manifesti elettorali senza il simbolo. A questo siamo arrivati, a candidati che intanto si propongono e poi scelgono a quale progetto aderire! Queste elezioni – ha concluso – saranno come un referendum pro o contro la Sicilia. I cittadini sceglieranno se dare fiducia a partiti che rispondono a Roma del loro operato o a noi che vogliamo rispondere solo alla nostra isola”.
Nel suo intervento conclusivo Cugnata, ha illustrato nel dettaglio i 10 punti del suo programma, 5 di risparmio e 5 di crescita, a partire dal limite di due mandati parlamentari, dalla riduzione delle indennità e dai tagli ai rimborsi elettorali. Ha quindi invitato tutti a tornare ad una campagna elettorale più sobria nella forma e più ricca nei contenuti. “Andiamo in radio e tv invece di spendere migliaia di euro in manifesti, parliamo alla gente, apriamoci al confronto con gli avversari, smettiamola di limitarci ad esprimere solidarietà quando accade qualcosa di grave, come nel caso dell’attacchino aggredito a Ragusa e ora in coma, o quando qualcuno ci viene a chiedere aiuto. Noi di Grande Sud – ha concluso – siamo tutti soldati in trincea e non generali e chiediamo agli elettori di essere attori e non spettatori passivi del cambiamento della Sicilia”.

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