Ragusa, il disperato appello della mamma di Simona

Sono la mamma di Simona, una ragazza diversamente abile con non pochi problemi. Da quest’anno, per i tagli causati dalla “spending-rewiev” della provincia di Ragusa (almeno così mi è stato detto), a Simona che frequenta il terzo anno dell’Istituto Magistrale di Ragusa sono state tolte parecchie ore di assistenza
specialistica scolastica”. Inizia in questo modo l’accusato appello di una mamma che scrive alla nostra redazione per segnalare i disagi che lei e la figlia, con tutta la famiglia, si trovano a vivere. Simona è affetta dalla Sindrome di Rett, una malattia rara che nel suo caso comporta pure l’autolesionismo per cui ha bisogno di assistenza continua con un rapporto di uno ad uno. “Inizialmente – spiega la madre – in provincia mi avevano dato solo 2 ore di assistenza al giorno contro le 5 dello scorso anno dicendomi che alle altre 3 ore doveva pensare la scuola con le figure dei bidelli: è ovvio che i bidelli non possono sopperire alla mancanza di un’assistente specializzata innanzitutto perchè non hanno questa professionalità e poi perchè non si possono dedicare esclusivamente a lei, per cui alla scadenza delle due ore Simona deve necessariamente essere presa e portata via; dopo varie insistenze ho ottenuto le 3 ore che comunque
sono sempre poche e non mi permettono di andare a lavorare con serenità. Ho chiesto aiuto a tanti, ma dopo tante promesse non ho ancora avuto niente di concreto: non chiedo niente di più che i diritti che spettano ad una ragazza diversamente abile e cioè che sia garantito il diritto allo studio come qualsiasi altro ragazzo. Mi rivolgo a voi nella speranza che il caso di mia figlia non venga dimenticato e quindi anche che voi vi facciate portavoce del caso mio e di mia figlia. Vi ringrazio comunque per qualsiasi cosa farete per aiutare Simona e me, domenica sera sarò in Piazza Libertà a Ragusa ad assistere al comizio di Beppe Grillo nella speranza che anche lui possa aiutarmi in qualche modo a fare ricordare il mio problema alle autorità locali”.

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