Angelo Di Natale: “Sono meno di cinque i “Grillini” onesti? Grillo offende i suoi stessi fans”

Grillo riempie le piazze anche nella nostra provincia e offende le persone stesse che lo acclamano. Ieri ha detto che in Sicilia “si è dovuto fare un culo così” per trovare cinque candidati onesti. Lo sostiene Angelo Di Natale, candidato indipendente all’Assemblea regionale siciliana. “Ma dove li ha cercati i suoi candidati – dice – , in certi gruppi dirigenti di partiti come Pdl, Pid, o Mpa? O bisogna credere che tra le migliaia di suoi fans, iscritti e sostenitori, gli onesti, o meglio gli incensurati, visto che nessun altro requisito di fatto è richiesto, non siano più di quattro, tanti quanti sono i candidati della lista “M5S”?
Ma il problema è un altro. Dato per scontato che questi quattro candidati siano incensurati – come per fortuna il 96% dei cittadini – c’è qualcuno, fuori da quel mondo opaco e criptato della rete, che li conosce, che sa chi siano, cosa abbiano fatto prima d’ora, quale la loro storia, il loro percorso, i loro gesti pubblici, il loro impegno professionale, civile, sociale o di altro genere, quali competenze abbiano, cosa sarebbero in grado di fare e cosa avrebbero interesse a fare se qualcuno di loro fosse eletto? La verità è che Grillo ha avuto il merito di produrre uno shock salutare nel corpo malato e anestetizzato del Paese, stimolando una presa di coscienza critica, ma la sua terapia non è migliore del male che vorrebbe curare.
Un uomo solo al comando, nella storia, ha sempre e soltanto prodotto disastri e lasciato miseria e rovine. E il suo è un partito totalmente privo di democrazia interna. E’ un franchising con facoltà, sempre revocabile con un clic, di utilizzazione di marchio, un marchio del quale possono disporre solo Grillo e il socio Casaleggio. Non sono previsti incontri, confronti, assemblee, congressi (con certezza e identità di partecipanti e aventi diritto) deliberazioni a maggioranza vincolanti per l’intero partito.
Conta solo il grido, il diktat o il “vaffa” di Grillo. Populismo e demagogia appagano gli ingenui e li mandano fuoristrada, aggravando le già disperate condizioni di prima.
Ma perché la nostra martoriata Sicilia, quando sperimenta in modo così brutale e non più sostenibile le vessazioni e il saccheggio delle sue risorse ad opera delle sue classi dirigenti, volendo finalmente cambiare, rischia di finire dalla solita padella ad una nuova brace? L’autocrazia ha il vantaggio di dare risposte facili a domande difficili. E in un attimo l’imbroglio è servito.
La democrazia invece ha lo svantaggio di dare risposte difficili a domande facili e quindi è fatica, sofferenza, compromesso, spesso rinuncia dolorosa al meglio per il bene possibile. Ma essa è l’unico modo sperimentato nella storia del cammino dell’uomo in cui tutti i cittadini dispongano (altra cosa poi è l’uso che ne facciano) degli strumenti necessari per autodeterminarsi e scegliere i governi meglio rispondenti al perseguimento del bene comune nel rispetto dei valori condivisi.
LiberaSicilia consente e incarna tutto ciò, anzi è nata proprio per questo, e non è né una padella, né una brace.
E’ lo spazio libero e pulito in cui, finalmente, potere camminare per cambiare il presente e dare un altro futuro ad una regione che potrebbe essere tra le più ricche del mondo.

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