L’osservazione e l’autoesame del seno. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

I seni delle donne cambiano notevolmente nel tempo, dovuti a fattori quali sbalzi ormonali, mestruazioni, gravidanze, allattamento e menopausa.
Le donne dovrebbero sapere, quindi, cosa può essere giudicato come un normale cambiamento e cosa no. Ecco perché, quindi, è importante individuare precocemente ogni cambiamento, infatti questo vuol dire che una qualsiasi terapia può avere una riuscita senz’altro migliore.
Ogni mese il seno delle donne si prepara ad una gravidanza e all’allattamento; spesso si allarga e diventa più soffice prima delle mestruazioni, per poi ritornare allo stato normale. Dopo la menopausa il tessuto mammario cambia ancora. Diventa meno denso e più grasso, rendendo così i seni più soffici. Le donne più anziane possono perfino ritrovarsi dei seni più piccoli. Simili cambiamenti sono piuttosto normali.
E’ grazie all’autoesame del seno, insieme ai normali esami di routine, come la mammografia e i controlli clinici con gli specialisti, che possiamo riuscire a prevenire il tumore alla mammella , il più frequente e invasivo tumore nella donna. A partire dai 20 anni, l’autoesame del seno può essere effettuato una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo. Poiché la struttura del seno si modifica in base ai cambiamenti ormonali, è importante rispettare questi tempi per evitare falsi allarmi. L’esame deve essere effettuato in due modi: guardandosi allo specchio e palpandosi.
Guardandosi allo specchio: braccia lungo il corpo, avvicinatevi allo specchio e osservate bene qualsiasi cambiamento; alzate le braccia lentamente al di sopra della testa e voltatevi per osservare il profilo; con le mani sui fianchi mettete in tensione i muscoli del seno; questo permetterà di notare di più qualsiasi cambiamento; osservate il seno da ogni angolo, di lato e sotto; chinatevi in avanti e osservatene la forma. Attenzione: i due seni non sono mai perfettamente uguali ma questo è assolutamente normale!
L’autopalpazione può essere effettuata stendendosi oppure con una mano insaponata durante il bagno o la doccia; palpare un seno alla volta: usando la mano opposta al seno che si sta esaminando, premere piano con le dita; facendo un movimento circolare coprire l’intera area del seno dall’ascella fino a sopra, nella parte centrale e sotto per terminare con l’esame attorno e sopra al capezzolo; è importante palpare intorno alla clavicola e all’ascella (dove si trovano i linfonodi) per qualsiasi ingrossamento.
Nella maggior parte dei casi il tumore alla mammella si manifesta come un nodulo mammario o in sede ascellare, non doloroso e piuttosto duro alla palpazione: è bene però ricordare che in nove casi su dieci un nodulo non è cancerogeno.
In generale, oltre alla comparsa di uno o più noduli, qualsiasi cambiamento nella morfologia della mammella , come arrossamenti, retrazione o cambiamento del capezzolo, secrezioni, retrazioni della pelle, deve indurre a richiedere un controllo medico.
Ribadisco, comunque, ancora che l’autoesame da solo non è adeguato a prevenire il cancro mammario ed è utile solo in aggiunta alla mammografia e ai controlli clinici con gli specialisti.

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