“Nonnini viziosi a Scicli”. Dopo la prima assoluzione e la riapertura del caso della Cassazione, arrivano sei rinvii a giudizio

Rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Modica, Maria Rabini, i sei “nonnini” sciclitani, di età compresa tra i 64 e gli 85 anni, raggiunti nel gennaio del 2008 da ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di violenza sessuale aggravata, lesioni, sequestro di persona e minacce aggravate con uso di coltello, reati che sarebbero stati commessi sino al 2008 a Scicli ai danni di una giovane minorata psichica sempre di Scicli. Lo ha deciso il Gup del Tribunale di Modica, Maria Rabini. All’origine erano nove gli indagati, due avevano scelto il rito abbreviato mentre una è deceduta. Precedentemente il Gup, Maurizio Rubino, li aveva assolti in primo grado ma il Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio, aveva impugnato la sentenza assolutoria che la Cassazione aveva ritenuto accogliere, riaprendo, dunque, il procedimento. Gli Ermellini avevano ritenuto che nella sentenza del Gup di Modica ci fossero delle violazioni di legge. Il magistrato, nei fatti, aveva assolto i due imputati che avevano chiesto il giudizio abbreviato, mentre aveva espresso sentenza di non luogo a procedere nei confronti dei rimanenti, ovvero Guglielmo P., 66 anni, Giovanni B., 81 anni, difesi dall’avvocato Francesco Riccotti, Vincenzo M., 81 anni, difeso dall’avvocato Daniela Coria, Giuseppe P. difeso dall’avvocato Franco Vindigni, e Antonino M., difeso dall’avvocato Teo Gentile, Guglielmo A., difeso dall’avvocato Franco Drago. Il pubblico ministero aveva, invece, chiesto condanna a nove anni e assoluzione per due giudicati con l’abbreviato e il rinvio a giudizio per i restanti. Il processo aveva tratto origine dal ricovero in ospedale, in seguito alle violenze subite, della vittima, che si era confidata con le assistenti sociali che seguivano la giovane. Questa, interrogata da carabinieri e pubblico ministero, aveva confermato le accuse.

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