Affissione selvaggia, l’illegalità è anche “istituzionale”. disattese ingiunzioni anche da candidati (ex) assessori

I dati sulle violazioni della normativa in materia di propaganda elettorale, emersi dall’ultimo vertice tenuto in Prefettura, confermano un fenomeno di illegalità diffusa così come l’avevo fin dall’inizio denunciato. Circa 700 le violazioni rilevate in provincia di cui 228 a Modica, 216 a Vittoria, 200 a Ragusa.
A Modica le 228 violazioni sono state contestate a 21 tra liste e candidati, in numero variabile oscillanti tra le oltre 50 del Pdl alle 2 del “M5S”. Né la lista Fava nella quale sono candidato, né io stesso in quanto tale, abbiamo ricevuto alcuna contestazione. “Siamo in pratica l’unica eccezione tra tutte le liste e candidati che hanno comunque deciso di utilizzare tali spazi di propaganda – Angelo Di Natale, candidato all’Assemblea regionale siciliana Lista Fava (Fed-Sel-Verdi) -. Il problema permane in tutta la sua gravità anche per i ritardi nella defissione dei manifesti abusivi dei candidati che violano regolarmente la legge “rubando” spazi altrui.
Una grave forma di illegalità contestata dagli organi preposti è quella riguardante altre forme di affissione non consentita, come quella sulle pareti o balconi e finestre di sedi di partito o di comitati elettorali.
Rispetto a questa tipologia di violazioni, sono state notificate numerose diffide. A Modica, in relazione alle tante sedi di comitati elettorali. Ciononostante, fino ad oggi, domenica 21 ottobre (tra sette giorni si vota!) diversi candidati non hanno ancora provveduto alla rimozione imposta dall’autorità di pubblica sicurezza e concretante una fattispecie di rilevanza penale. Per esempio, in corso Umberto a Modica, a distanza di pochi metri campeggiano gli stampati in formato gigante di tre candidati: Carpentieri del Pdl, Sammito Pd, Dipasquale della Lista Crocetta.
Proprio Sammito più volte ha lanciato appelli al rispetto delle regola della propaganda elettorale. Ma proprio lei, assessore della Giunta comunale in carica fino alla data utile per potersi candidare, ha violato tali norme sia facendo affiggere i propri manifesti negli spazi, ben prima della loro ripartizione avvenuta l’8 ottobre, sia esponendo materiale di propaganda elettorale sulle pareti della sede del comitato elettorale. E neanche dopo la notifica, annunciata venerdì scorso in Prefettura, l’(ex) assessore del Comune – ente cui competono la vigilanza e la repressione degli abusi in materia – ha ritenuto di far cessare la reiterata violazione della legge”.

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