LiberaSicilia con Fava e Marano a Ragusa e Modica. “No ai trasformisti” , l’appello di Angelo Di Natale

Intervenendo a Ragusa e a Modica, sabato sera, nel corso dei due eventi di esposizione del programma di LiberaSicilia con Claudio Fava e Giovanna Marano, ho potuto toccare con mano una ritrovata coscienza civica capace finalmente di cogliere lucidamente la proposta politica in campo come l’unica alternativa capace di garantire discontinuità e cambiamento.
Centinaia di giovani e una moltitudine composita di cittadini, anche di varia ispirazione politico-culturale – accomunati però dalla lucida determinazione di assumere la questione morale e l’assoluta estraneità alle responsabilità dei Governi Cuffaro e Lombardo come pregiudiziale nelle opzioni politiche in campo – hanno voluto incontrare Giovanna Marano, Claudio Fava e i candidati delle liste a sostegno del progetto.


Tra i vari temi oggetto del mio intervento che ha aperto la manifestazione a Ragusa, particolare interesse e calda condivisione hanno riscontrato l’appello da me lanciato contro il voto ai trasformisti e un vademecum di facile consultazione all’insegna del motto: <>. Un appello, da una parte contro il voto ai partiti e alle coalizioni che dopo avere prodotto le macerie materiali e morali cui è ridotta la Sicilia pretendono, nascosti dietro sigle e slogan ingannevoli, di restare al comando, con conseguenze che per i cittadini sarebbero letali e irreversibili. E dall’altra contro quei candidati che per sete di potere, dopo avere condiviso per militanza di partito le responsabilità del disastro, hanno cambiato cavallo in corsa, anche a costo di abbandonare l’impegno che con mandato democratico avevano chiesto e ottenuto, riciclandosi con stupefacente disinvoltura.
“Ripercorrendo le fasi del Governo della Regione dal 2001 ad oggi –  dice  Angelo Di Natale, candidato all’Assemblea Regionale Siciliana Indipendente nella Lista Fava (Fed-Sel-Verdi) – , ho dimostrato che tutti i responsabili della drammatica situazione in cui è stata condotta la Sicilia stanno in quel partito trasversale unico che si presenta frammentato in tre coalizioni: quelle che propongono a presidente Musumeci, Miccichè, Crocetta.
In quest’ultimo caso ho rilevato come la disinvoltura dell’ex sindaco antimafia (ex sindaco ed ex ….tutto, a giudicare da certe candidature) nell’imbarcare arrivisti, voltagabbana, reduci dalle file berlusconiane, indagati, imputati e condannati, nonché la scelta del Pd di puntare sull’intesa con l’Udc (il partito che più di tutti, per dieci anni su undici, ha governato la Sicilia dal 2001 ad oggi) ha prodotto, in particolare a Ragusa, un’ambiguità colossale e indigeribile. A sostegno di Crocetta corrono infatti l’ex sindaco di Ragusa Dipasquale e il candidato del Pd Calabrese, nemici giurati fino a qualche settimana fa in nome di due visioni politiche della città contrapposte. A Modica, parlando in piazza Matteotti gremita come in poche altre occasioni, ho affrontato in particolare il tema del grado zero della dignità civica in cui una città di grandi tradizioni culturali e di battaglie civili e sociali è stata fatta sprofondare, ad opera degli stessi che hanno nuovamente la sfrontatezza di riproporsi, nonostante il bilancio fallimentare e lo scempio di risorse economiche e morali che hanno cinicamente inflitto ad una città che merita ben altro. è stato l’invito che ho rivolto ad una piazza calda, partecipe e sensibile all’appello.
Ricostruire la rappresentanza e fare piazza pulita di sedicenti onorevoli i quali calpestano l’onore della città, per esempio votando una mozione parlamentare che riconosce Ruby come la nipote di Mubarak, o assumendo lo status di pregiudicato per appropriazione di danaro pubblico nell’abuso delle funzioni di governo, o di imputato per altri gravissimi reati: è la precondizione perché la città torni ad essere all’altezza del proprio passato, possa così affrontare la gravissima crisi del presente e restituire una prospettiva di futuro alle giovani generazioni.
Ma nella scelta dei nuovi rappresentanti occorre non cadere nell’errore di affidarsi alle stesse forze politiche che hanno allevato tali personaggi né ad altre, come il Pd, corresponsabili.
In proposito l’amministrazione comunale di Modica Pd-Mpa è la fotocopia del governo Lombardo nella sua ultima, consolidata e inquietante versione. Un’amministrazione che ha tradito il consenso ricevuto, dando seguito e sviluppo agli interessi affaristici coltivati dalla precedente e compiendo scelte scellerate che gridano vendetta e che la città dovrà avere la forza e la dignità di respingere con una grande mobilitazione popolare: la privatizzazione del cimitero che ha consegnato al “signore unico degli appalti” il cuore e l’anima di una memoria storica di prima grandezza, e alla più cinica e sfrontata speculazione privata quel bisogno intimo ed essenziale di ogni vita umana di perpetuare il ricordo di se e dei cari”.

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