Processo Vega Oil. Pozzallo, annullati sei rinvii a giudizio

Sono stati annullati i sei rinvii a giudizio disposti dal Gup di Modica, Patricia Di Marco, per la vicenda legata al traffico organizzato di rifiuti sulla piattaforma galleggiante “Vega Oil” al largo di Pozzallo. Lo ha stabilito ieri mattina il giudice unico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, che ha accolto l’eccezione di nullità avanzata dai difensori lunedì scorso sul decreto di rinvio a giudizio. Tutto torna, dunque, in mano ad un nuovo Gup per cui il processo dovrà essere nuovamente celebrato. Le ipotesi di accusa di inquinamento dell’ambiente marino erano già state escluse nella fase preliminare. I difensori avevano avanzato preliminarmente ricorso in Cassazione e un’eccezione di nullità per lesione del diritto alla difesa. Indagati sono Marcello Costa, direttore responsabile del sito di coltivazione e produzione mineraria, Michele Giannone e Francesco Lubrano Lavardera, comandanti pro-tempore della nave galleggiante “Vega Oil”, asservito al sito di coltivazione e produzione mineraria “Campo Vega”, Angelo Maione, responsabile per la sicurezza e l’ambiente del “Campo Vega”, Umberto Quadrino, amministratore delegato della “Edison Spa”, proprietaria del “Vega Oil”, annesso al “Campo Vega”, di cui è società concessionaria, e Andrea Cosulich, amministratore delegato della “Fratelli Cosulich Spa”, società armatrice del nominato Galleggiante “Vega Oil”. L’accusa ipotizza presunti sversamenti in mare di sostanze derivanti dall’estrazione di idrocarburi a cinque miglia al largo di Pozzallo dalla piattaforma “Vega Oil”, poi sostituita dalla “Leonis”. “Avevamo dunque ragione – spiega l’avvocato Antonio Borrometi, uno dei difensori – ovvero che i reati per i quali i nostri assistiti erano stati rinviati a giudizio sono più gravi rispetto alle accuse contestate in origine a causa della decisione della pubblica accusa di rivedere l’impianto accusatorio prima del rinvio a giudizio, salvo poi tornare sui propri passi”.

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