Sconta la condanna ma non viene piu’ riassunto. Modica, operatore ecologico attende sentenza del giudice del lavoro

Non lavora dal 2009 nell’attesa che il Giudice del Lavoro di Modica si pronunci. Ma la sentenza si conoscerà solo il prossimo mese di giugno cosicché Roberto Avola rimane disoccupato e senza alcun sostentamento se non quello dei genitori. Una vicenda ingarbugliata la sua: un errore di vita e i suoi guai con la giustizia avevano provocato la sospensione dal posto di lavoro. L’uomo, già dipendente dell’Ati Busso, al momento del passaggio dell’appalto all’impresa ecologica Giorgio Puccia stava espiando una condanna ai domiciliari. Finito di scontarla aveva comunicato all’azienda di essere immediatamente disponibile a riprendere l’attività lavorativa. La proprietà gli propose, al momento, un’assunzione per tre mesi che l’interessato rifiutò preoccupato di rimanere senza lavoro alla fine dei novanta giorni e, comunque, certo di essere compreso nell’elenco dei 102 operatori ecologici fornito dal Comune di Modica alla “Puccia” al momento del subentro all’Ati Busso. La vicenda è approdata all’attenzione del giudice del lavoro che, esaminati gli atti e le condizioni prodotte dall’avvocato Fabrizio Pacetto, e le controdeduzioni della società ecologica, si è riservato di emettere la sua decisione in giugno. “Nel frattempo – lamenta Giovanni Avola, il padre dell’operatore ecologico – mio figlio non può lavorare con nessuno poiché sarebbe ingaggiato e perderebbe ogni diritto di essere riassunto come netturbino. Mi chiedo come possa vivere mio figlio. Per potere andare avanti deve necessariamente combinare qualche guaio?” Nel mese di dicembre del 2009 e poi sei mesi dopo, Roberto Avola aveva presentato due querele contro l’azienda Giorgio Puccia. Il legale rappresentante aveva motivato la mancata assunzione perchè l’interessato non era inserito nell’elenco dei 102. “Puccia – ha spiegato Roberto Avola – ha detto di avere parlato con me e con mio padre all’interno del cantiere alla fine del mese di ottobre del 2009 spiegandoci i motivi della mancata riassunzione. Ma io in quel periodo ero agli arresti domiciliari e lo sono stato fino al 25 novembre 2009. Significa che sarei evaso per ben due volte”.

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