Angelo Di Natale. Appello a quanti hanno sostenuto il progetto. Il voto ibleo, piccoli numeri e grandi prospettive Un tratto di strada è stato percorso, andiamo avanti

Appello a quanti hanno sostenuto il progetto di Libera Sicilia e del candidato Angelo Di Natale. Ecco di seguito la lettera aperta.

Dopo avere letto con più attenzione i dati definitivi e avere osservato alcuni aspetti nelle varie realtà territoriali, sento il bisogno ancora una volta di ringraziare tutti coloro che mi hanno espresso il consenso e mi hanno sostenuto in questa esaltante esperienza di impegno civico che ho avuto il piacere e l’onore di condividere con tantissime persone. La nostra è stata una fatica immane. La disperazione diffusa, la rabbia, l’indignazione per l’operato di chi finora ha governato la Sicilia hanno prodotto infatti un duplice fenomeno: da una parte un fortissimo sentimento di rifiuto dello strumento stesso del voto come espressione di volontà finalizzata alla formazione democratica della rappresentanza nel governo delle istituzioni; e dall’altra una spinta cieca, emotiva, irrefrenabile verso un voto di protesta, soprattutto al M5S e, sia pure in misura inferiore ma – a Modica per esempio – molto rilevante, al movimento dei Forconi. In queste condizioni chiedere un voto a LiberaSicilia e alla Lista di Claudio Fava è stata un’impresa immane, faticosa, quasi eroica, in quanto il nostro – l’unico vero progetto di cambiamento e alternativa – presuppone un’adesione lucida, consapevole, matura, responsabile. Insomma richiedeva un voto ragionato e non emotivo o dettato da un impulso passeggero, non poteva esprimersi in uno sfogo di tipo infantile simile ad una fuga dalle responsabilità: sia nel caso di un certo voto di mera protesta che nel caso dell’astensione mai così massiccia come ora: in Sicilia il 53%, in provincia di Ragusa oltre il 50%, a Modica, in parte grazie al nostro impegno, il 44%. Pur in queste condizioni difficilissime, alcuni dati vanno focalizzati nel loro giusto significato.
La Lista Fava (Fed-Sel-Verdi) ha avuto nel collegio di Ragusa il dato percentuale più alto tra tutte le province siciliane: 3,667%, grazie a quasi quattro mila voti (3976) che, pur nelle difficoltà descritte, rappresentano un riconoscimento significativo.
All’interno del dato provinciale una particolare notazione merita quello di Modica dove il consenso alla Lista Fava ha raggiunto il 6,1%, risultato senza riscontri nel panorama regionale. Il numero delle preferenze da me riportato, 1582 (il più alto all’interno della lista) conferma un importante apporto aggiuntivo ad essa attraverso i numerosi consensi che mi sono stati espressi: 1099 preferenze a Modica dove appunto la lista ha quasi raddoppiato il dato generale e dove tali preferenze sono in numero maggiore di quelle date dalla città a candidati come Drago (Pid, 937), Minardo (Pds-Mpa, 763), Ragusa (Udc, 1032), Leontini (Pid, 318), Lucifora (Lista Musumeci, 725), Dipasquale (Lista Crocetta, 613) la cui macchina di propaganda, in molti casi con metodi illegali, è stata pesantemente in campo. Tale numero di preferenze, 1099, è inferiore invece a quello di candidati come Bellaera (Forconi, 1208) e Lorefice (M5S, 1110) e ciò a conferma di quanto ci abbia penalizzati la spinta al voto di protesta cieca e rabbiosa, ma priva di alternativa; o come Sammito (Pd, 1208) per la quale sono scesi in campo non solo il Pd ma anche l’amministrazione comunale; infine come Carpentieri (Pdl, 1917) i cui strumenti di propaganda sono stati visibili a tutti.
Per quanto riguarda la città di Modica, proprio i dati appena richiamati dimostrano che anche noi abbiamo dato il nostro contributo a quella che possiamo salutare come una svolta per la città: l’uscita di scena di personaggi come Drago e Minardo (il cui sostegno andava oltre il suo partito) e il crollo del Pdl nonostante i potenti e agguerriti centri di potere di cui dispone.
Un tratto di strada è stato percorso. Il progetto LiberaModica, LiberaRagusa, LiberaSicilia, rimane ben chiaro, ed anzi un po’ più vicino di prima, all’orizzonte. Dovremo trovare la forza di muoverci, insieme e sempre più numerosi, per potere proseguire il cammino fino al traguardo e offrirlo alla comunità come progetto di riscatto, di rinascita, di progresso. Noi possiamo, quindi dobbiamo. Per tutto ciò possiamo essere soddisfatti. Per tutto ciò desidero, ancora una volta, ringraziare tutti quanti hanno combattuto questa battaglia, sfidando difficoltà enormi e realizzando un obiettivo di grande significato. E’ da qui che dobbiamo ripartire, animati – ora, come e più di prima, – dall’etica della convinzione e dall’etica della responsabilità. Noi che la portiamo dentro, abbiamo il dovere di andare avanti. In tanti, che oggi non sono con noi, capiranno e ci ringrazieranno.Teniamoci per mano.
Un abbraccio e arrivederci presto.

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